Quickribbon Occhio su Roccella: Interessante....
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

mercoledì, marzo 29, 2006

Interessante....

Clamorose dichiarazioni alla RIVIERA del giornalista Francesco Caridi, già consulente di un vicepresidente dell’Antimafia, su sicurezza pubblica e politica in Calabria: monito all’Unione perché non faccia voto di scambio ed alla signora Laganà perché non si faccia utilizzare per un’operazione estranea alla ricerca della verità sulla morte di suo marito. Un rapporto del Sisde sull’omicidio Fortugno svelerebbe anche caratteri della mala politica regionale. Monito anche agli esponenti del centrodestra, perché non barattino rendite localistiche con le scelte per il governo nazionale.


Caro Direttore,

gli ultimi successi investigativi conseguiti dal commissariato di polizia di Siderno diretto dal vicequestore Rocco Romeo suscitano nell’opinione pubblica un rinnovato apprezzamento per l’azione di tutela della società da parte delle forze dell’ordine, nonostante l’aggravamento della situazione della Locride che permane incontrollata come dimostra l’omicidio del giovane calciatore di Bianco e come potranno dimostrare altri nuovi delitti che presumo incombenti per calcolo statistico.
Il grave pericolo causato nella Locride soprattutto dall’invadenza del traffico di droga e di armi e della pratica usuraria (alimentata nei circuiti bancari attraverso operazioni protette) sembra sottovalutato da alcuni esponenti dell’Unione, i quali sono occupatissimi in questi giorni a rastrellare promesse di voto in ogni ambiente, con una pratica amorale che non va troppo per il sottile, come è successo alle ultime elezioni regionali.
Del resto, è sorprendente che nei ranghi del centrosinistra, e specialmente nel partito delle vedove eccellenti, dopo le accorate prese di posizione per l’uccisione di un loro rappresentante istituzionale, si sia attenuata l’indignazione per quanto sta accadendo di losco sullo sfondo della politica locale e regionale, anche in seguito agli sconvolgimenti provocati dall’omicidio Fortugno.
Credo che la signora Laganà, alla quale vanno sempre la mia solidarietà e il rispetto che ho sempre provato per suo padre Mario e suo zio Guido, già interpreti in Calabria di una stagione problematica ma meno infelice e certamente più dignitosa dell’attuale, presto si accorgerà di essere stata utilizzata, con pregiudizio per la sua dolorosa testimonianza, per un’operazione politica che niente ha da spartire con la ricerca della verità sulla morte di suo marito Francesco Fortugno e che invece servirà, probabilmente, a mettere il coperchio su bruttissime faccende del resto registrate in uno dei rapporti del Sisde segretato al Ministero dell’Interno. Sarebbe forse il caso che la signora Laganà pretendesse, magari tramite gli uffici parlamentari e di partito del deputato Marco Minniti, il rivelamento della relazione del Sisde, anche per spiegare il vero funzionamento della mala politica calabrese a tutti quei ragazzi della Locride esibiti dalla sinistra nelle piazze d’Italia come icone di un martirio sociale, ma ignari di molte verità scomode per tutti i loro tutori.
Credo anche che se il buon ministro Pisanu facesse rivelare, per dovere d’ufficio, quel rapporto, probabilmente dal centrosinistra si leverebbero alcune voci scandalizzate sull’inquinamento della campagna elettorale da parte del governo Berlusconi, e forse soltanto il presidente della Giunta regionale Loiero proverebbe qualche soddisfazione, prendendosi una sorta di rivalsa su certi personaggi adesso molto critici per la sua libertà di azione, e magari trovando la scusa per uscire, con dimissioni, da una situazione di difficoltà personale e politica che non gli consente il libero esercizio di governo. Chieda consiglio a Fuda, per l’exit.
Credo, inoltre, che la voglia sfrenata di carriera di alcuni trasformisti locali senza tradizioni culturali né ideologiche sia un insulto al desiderio della gente comune di vivere in una società in cui il voto rifletta una opinione libera, una moralità di valori, una equità non condizionata, e non dipenda invece da soggiogamenti a vecchie brutte consuetudini che umiliano i calabresi.
Al recente incontro sidernese con i capilista di Forza Italia al Senato e alla Camera, Caligiuri e Fedele, ho chiesto loro di dare maggiore disponibilità alla gente comune, e prestare minore o nessun ascolto a quelle clientele politicamente erratiche interessate solamente al proprio mantenimento, oggi all’apparenza garantito da settori del centrosinistra, come ieri da settori del centro. Ed ho ammonito che non si devono barattare alcune rendite localistiche con le scelte per il governo della nazione, richiamando dunque tutti gli interpreti di centrodestra nella Locride e nel resto della Calabria al senso di responsabilità in un momento decisivo per il futuro dell’Italia.

(27.03.2006)
Francesco D. Caridi





1 commento:

pIcIaRo ha detto...

VESCOVO LOCRI, SCOMUNICA PER CHI UCCIDE

LOCRI - "Qui c'é una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel più forte dei modi. Lo condanno con la scomunica". E' quanto ha scritto il vescovo della diocesi di Locri-Gerace, Mons. Giancarlo Bregantini, in una lettera inviata a tutti parroci, a seguito degli omicidi e delle numerose intimidazioni compiute nella locride, tra cui quella nei confronti della cooperativa del Bonamico.

"Quella stessa scomunica - ha aggiunto Bregantini - che la Chiesa lancia contro chi pratica l'aborto, è doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani - uccidendo e sparando - e delle nostre terre avvelenandole. La solidarietà della Chiesa di Locri Gerace - ha proseguito il vescovo - è immediata e piena. Sia nei confronti della famiglia di Enzo Crotoneo, ucciso a due passi da casa, che dei lavoratori delle serre".

"Ci impegniamo - ha concluso - a star vicino alla famiglia colpita, come abbiamo sempre fatto in ogni atto in cui Caino uccide Abele. Ci impegniamo inoltre a ricostruire il danno attuato. A sanare il giardino. A recuperare la dignità dei nostri lavoratori agricoli. A ridare speranza alla nostra gente. Le forze dell'ordine e la magistratura siano sempre sensibili e immediatamente operative nella difesa della nostra regione".