Quickribbon Occhio su Roccella: novembre 2007
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

martedì, novembre 13, 2007

COMUNICATO STAMPA: il cammino continua!

GRAZIE

Padre GianCarlo lascia la nostra terra...

Innanzitutto sentiamo di dovergli dire un GRAZIE immenso, come lui ci ha sempre insegnato a fare. Un GRAZIE per averci educati pazientemente alla speranza.

Un GRAZIE per averci insegnato la misericordia, per averci aiutato a perdonarci vicendevolmente e a collaborare insieme, comprendendo che nessuno può scagliare la prima pietra senza farsi male lui stesso.

Un GRAZIE per aver valorizzato i talenti di tutti, senza alcuna distinzione e – soprattutto – a prescindere da ogni appartenenza.

Un GRAZIE per essere stato sempre in mezzo a noi come “colui che serve”.

Un GRAZIE per aver trattato tutti con pari dignità, anzi, riverendo umilmente chi ha sofferto di più.

Un GRAZIE per i suoi usuali ritardi, offerti all'umanità degli incontri, per non essersi mai sottratto a nessuno, per aver accettato coraggiosamente tutte le provocazioni che la storia e le persone gli hanno posto sul cammino.

Un GRAZIE per averci fatto sentire “Popolo”, fieri di appartenere alla “Locride, terra baciata da Dio”. Un GRAZIE per averci mostrato chiaramente cosa può fare un pastore che crede sul serio al Vangelo...



FIDUCIA NELLA CHIESA

Malgrado il dolore profondo e pur non conoscendo le ragioni di questa scelta in un momento così delicato, esprimiamo piena fiducia nella Chiesa: non vogliamo in nessun modo credere che le decisioni assunte siano state minimamente influenzate da fattori estranei a quelli pastorali.

Anzi, rinnoviamo il nostro grazie alla CEI per la profonda vicinanza e solidarietà in questi anni più volte manifestata, in diversi modi, alla nostra terra e al nostro duro percorso di liberazione.

Purtuttavia, prendiamo atto che il trasferimento di mons. Bregantini ha scosso profondamente la coscienza collettiva del nostro popolo. È un duro colpo per la fragile speranza faticosamente costruita in questi 13 anni di lavoro pastorale e sociale.



IL CAMMINO FINO AD OGGI

Il Consorzio Sociale GOEL è stato promosso come frutto maturo della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace. Ha operato e agito in piena sintonia con tutta la Pastorale diocesana, i sacerdoti, i religiosi e le parrocchie. Raccoglie ben 14 enti, la maggior parte dei quali cooperative sociali. La sua missione è il cambiamento socio-economico della Locride e della Calabria. Insieme, come GOEL, abbiamo “decodificato” il territorio. Abbiamo scoperto un “sistema di morte” che produce precarietà e ne fa una “manutenzione” sistematica nei territori. Abbiamo capito che questo sistema è pensato e governato dalla 'ndrangheta e dalle massonerie deviate, intimamente e strutturalmente collegate. Abbiamo denunciato con forza la terribile emergenza democratica che ciò ha prodotto. Abbiamo lottato contro questo sistema facendo economia sana e rispondendo ai bisogni concreti delle persone. Abbiamo promosso la nascita di un movimento nonviolento per difendere tutti coloro che vengono attaccati dalla 'ndrangheta e dalle massonerie deviate: “Comunità Libere” (www.comunitalibere.org), il cui Manifesto è divenuto riferimento per tutti coloro che ne fanno parte. Abbiamo strutturato un consorzio regionale di terzo livello, “Calabria Welfare”, che raccoglie tutti i consorzi di cooperative sociali della Calabria che si ispirano al Manifesto di Comunità Libere. Tutto ciò ha causato grandi tribolazioni:

l gli attentati alle cooperative;

l le campagne diffamatorie;

l gli attacchi provenienti dalle logge massoniche;

l e tanti grandi e piccoli ostacoli, difficoltà, raggiri, trappole di varia natura...

Abbiamo osato sfidare poteri forti e occulti, molto più grandi di noi, con l'audacia che ci viene dal Vangelo e nella certezza che è Dio a guidare la storia e a proteggere il suo popolo.



I PERICOLI

Da oggi potremmo apparire certamente più vulnerabili.

È plausibile pensare che la 'ndrangheta e le massonerie deviate considerino quanto sta accadendo come una vittoria e cerchino di distruggere quanto si è costruito. Tenteranno di diffamare chi è più esposto, gettando fango e discredito su persone ed esperienze, magari anche utilizzando persone compiacenti nelle istituzioni (Enti Locali, Magistratura, ecc.) e nella Chiesa. Non è escluso il rischio anche di violenze ed attentati.



LA DETERMINAZIONE

Eppure noi non arretreremo di un solo millimetro!

Anzi, continueremo il cammino intrapreso con più forza e determinazione.

Tutto ciò che mons. Bregantini ha seminato con il suo esempio e la sua opera pastorale ha messo ormai solide radici, è divenuto ormai una forza sostenuta da una grande e fitta rete regionale e nazionale.

Noi continueremo, dunque, e rimarremo fedelmente al fianco della nostra gente, qualunque cosa accada, nella certezza che Dio consolerà il suo popolo, porterà a termine la sua opera, distruggerà la 'ndrangheta e le massonerie deviate, ci aiuterà a costruire una vera democrazia e libertà in Calabria.

Ci impegneremo con tutte le nostre forze ad infiammare le speranze della gente. Dimostreremo con i fatti che il cammino compiuto finora non è morto, bensì sarà in grado di proseguire ugualmente, anche senza mons. Bregantini.



CHIEDIAMO IL SOSTEGNO DI TUTTI

Chiediamo perciò a tutto il Paese, alla Chiesa Italiana, a tutte le Chiese cristiane, alla società civile, a tutto il movimento cooperativo, ai sindacati, ai movimenti, alle persone di buona volontà, alle istituzioni, alle imprese sane, di starci vicino, ora più che mai, di non consentire la devastazione di questo cammino di speranza, di dimostrare alla nostra gente che è ancora possibile sperare, resistere e addirittura vincere!











il Consorzio Sociale GOEL

venerdì, novembre 09, 2007

CIAO PADRE GIANCARLO

Un GRANDE UOMO è stato allontanato dalla nostra terra, ma le sue parole resteranno per sempre dentro di noi.
Questo è uno stralcio del suo saluto alla comunità.
Ciao Padre GianCarlo

"...sento nel cuore di lasciarvi alcune consegne, “perchè la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, per distinguere sempre il meglio, ricolmi dei frutti di giustizia e di amore” (Fil 1, 11) .
Ai giovani:
vi chiedo di lottare sempre contro la logica del destino, a vincere con fiducia la rassegnazione, certi che i piccoli passi portano a grandi mete, sapendo sempre intrecciare sogni e segni, con sereno equilibrio e fattiva concretezza. In Gesù Risorto avete la risposta ad ogni domanda che angoscia il vostro cuore. Amatelo e seguitelo fino alla croce, nella logica del seme che muore al fine di portare frutto. Poiché siete stati seme, germoglio ed ora dovete essere frutto!
Alle scuole:
siate laboratori di speranza, capaci di educare sempre al bene, conquistando il futuro con dignità e qualità. Grazie del cammino fatto insieme tramite i messaggi annuali, reciproco stimolo alla maturità di scelte di vita controcorrenti e alternative.
Ai preti e ai diaconi:
Rivestitevi sempre di grande zelo e passione per il Vangelo, capaci di incarnarlo in santa letizia, con cuore aperto e col sorriso sulle labbra, per essere credibili in Cristo Risorto. Vi chiedo di non aver paura di stare col Signore Gesù, perché solo in sua compagnia darete frutti di consolazione e di speranza alle famiglie, ai giovani, ai poveri e agli ultimi. L’obbedienza generosa vivetela col nuovo Vescovo, chiunque il Signore invierà: e solo così sarete felici e liberi, sempre. Ed impegnatevi sempre di più nella pastorale vocazionale, per dare un futuro a questa diocesi.
Ai consacrati e alle consacrate:
siate sempre carichi di entusiasmo per lanciare in alto i nostri cuori e nello stesso tempo sappiate piegarvi sulle ferite della gente come balsamo di consolazione e di misericordia.
Al mondo della politica:
amate questa terra con serio e leale impegno per dare stabilità e motivazioni di crescita verso il bene comune, perché diventi realmente un giardino, come insieme tante volte abbiamo sognato. Spendetevi per questa terra perché siete chiamati a costruire con la gente il suo futuro, partendo sempre dal passo fragile e stanco dei piccoli e degli ultimi.
Ai fratelli deviati dalla mafia:
è a voi che rivolgo con cuore evangelico una consegna importante: la misericordia di Dio non si scandalizza
del peccato, anzi Gesù si ferma proprio nella casa di Zaccheo, perché non è bloccato dai pregiudizi della gente né dall’orrore del male compiuto da quest’uomo, ma è spinto solo dall’amore del Pastore che, inquieto, va in cerca della pecorella smarrita. Fate ritorno alla pace di Dio, nelle vostre famiglie, con azioni di coraggio e di perdono,vero profumo per i nostri paesi.
Alle altre chiese sorelle di Calabria:
nel dirvi grazie per la vicinanza che ci avete sempre dato nei nostri amari momenti di dolore, vi abbraccio tutte con fraterno affetto chiedendo a voi una collaborazione crescente, reciproca e attenta per la comune appartenenza a questa terra di Calabria, che serviamo con passi differenti verso la stessa meta di liberazione evangelica, quasi come nuvole di forma diversa ma di egual natura.
8. In conclusione, a tutti chiedo Annunciate, con animo deciso e con gesti concreti, che il bene vince sempre contro ogni male e disperazione.
Denunciate tutto ciò che si viola e calpesta il progresso di questa terra.
Rinunciate apertamente alla disonestà, in tutte le sue forme, perché siete chiamati a più nobile bellezza.
Perciò al termine di questo mio lungo saluto desidero rinnovare ed esprimere il mio amore per voi, assicurandovi nel contempo il mio costante ricordo e la mia viva preghiera perché non vi abbandono: sarete anzi sempre nel mio cuore, dolcemente stretto al cuore di Dio.
Miei carissimi, ora vi saluto con le parole di Paolo che più di ogni altra cosa si fanno voce del mio cuore: “Avete fatto bene a prendere parte alle mie tribolazioni…, sono ricolmo dei vostri doni, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio.
Il mio Dio a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la vostra ricchezza con magnificenza in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”. (Fil 4, 14.18-19).
+ P. GIANCARLO MARIA BREGANTINI
VESCOVO

domenica, novembre 04, 2007

CALABRIA INFELIX

Ma non si sono ancora stufati i calabresi di essere calabresi? So esprimere solo in questo modo paradossale, di cui spero che nessuno si adonti, il mio stupore (credo condiviso da molti) per come una regione abitata da tante persone per bene possa, però, sopportare condizioni generali di vita sconosciute ai paesi civili. Un sistema sanitario ridicolmente inefficiente, costruito solo per le ruberie della classe politica e che serve solo a far morire la gente (l’ultimo caso l’altro giorno: otto ore di inutile attesa per trovare un posto ad un ragazzino in fin di vita); dappertutto, ma specie sulle coste, una situazione urbanistica raccapricciante, dove l’assenza delle fogne e dei depuratori è la regola; dappertutto il clientelismo come modello sociale a cui non si sfugge; dappertutto la corruzione pubblica, e in intere zone, per finire, il dominio incontrastato della malavita. Questa è la Calabria: quella vera. Chi ci abita, ripeto, come fa a sopportare questo stato di cose?




Tratto da "Il Calendario" di Ernesto Galli della Loggia su Corriere.it