Quickribbon Occhio su Roccella: marzo 2006
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

venerdì, marzo 31, 2006

Romano Prodi sul web...



Intervista a Romano Prodi

Vi racconto il mio web










Dal futuro del telelavoro alle problematiche del "file sharing", dal voto elettronico al personale rapporto con il web. In questa intervista esclusiva, Romano Prodi spiega la sua visione di Internet e delle nuove tecnologie applicate anche alla politica. E anticipa la sua visione del futuro: "La nostra prossima scommessa si chiama partito democratico. Un contenitore politico nuovo che dovrà confrontarsi con i problemi del ventunesimo secolo".

Il mondo dell’informazione in Italia è criticato da più parti. Secondo lei qual è il modo migliore per informarsi in mezz’ora al giorno per un giovane d’oggi?

"Le risorse che mette a disposizione Internet sono senz’altro straordinarie. Ognuno è figlio della propria generazione, perciò la Rete mi sembra un approdo piuttosto naturale per i giovani: si tratta di uno strumento pratico, veloce e che consente di reperire informazioni certe, a patto ovviamente che ci si rivolga a fonti affidabili.

Tuttavia, parlando di mass media, va anche compresa e tenuta in considerazione la loro specificità: per tempi e modalità di consumo ciascuno fornisce un contributo aggiuntivo, a cui sarebbe bene non rinunciare.

A dispetto del fenomeno della convergenza che, soprattutto per ragioni di accesso, non mi pare possa ancora spingere i media tradizionali in soffitta. Almeno per ora".

Internet è probabilmente la realtà che negli ultimi dieci anni è cresciuta più velocemente, innovandosi in continuazione. D’altro canto, la politica presenta gli stessi candidati di dieci anni fa. Nella sua coalizione quali sono gli elementi più nuovi, giovani, innovativi rispetto al ’96?

"La nostra scommessa per il futuro si chiama partito democratico. Un contenitore politico nuovo, vitale, che dovrà confrontarsi con i problemi che ci sottoporrà il ventunesimo secolo.

Da lì partirà anche un progetto di ringiovanimento della politica, tanto dei suoi contenuti che dei dirigenti. Certo, sarà un percorso graduale, proprio perché gestito dal basso, collettivamente, e non pianificato come di consueto all’interno delle segreterie di partito.

Dopo la sfida elettorale, accanto alla missione di governo, ci concentreremo solo su questo, chiamando a raccolta soprattutto le nuove generazioni: sarà la prima grande innovazione civile, non solo politica, del nuovo secolo".

Internet e la tecnologia offrono nuove speranze per il mondo del lavoro. Secondo lei il telelavoro è un’opportunità reale?

"E’ senz’altro una delle nuove opportunità garantite dal progresso della tecnologia, ma esprimersi in termini ultimativi mi pare piuttosto rischioso.

Si tratta di soluzioni che conosceranno ancora notevoli assestamenti, e solo quando avranno assunto un profilo più stabile potranno essere stimate
per il loro effettivo valore.

Il compito che ci aspetta, anche in questo caso, sarà quello di confrontarci con le atipicità di un mercato in continua mutazione come quello del lavoro, preservandone però le garanzie fondamentali e le forme di tutela previste.

Insomma, il precariato andrà combattuto su tutti terreni, nuove tecnologie comprese, dove spesso le prospettive di sviluppo si presentano con contorni ancora più incerti".

La legge Urbani prevede pene severe fino al carcere per chi immette in rete a “fini di lucro” musica e film coperti da copyright. Qual è la sua posizione nei confronti di questa legge? E cosa pensa del “file sharing” ovvero dello scambio di musica e di film?

"Il diritto d’autore va tutelato, su questo non c’è alcun dubbio. Riscontro però molti squilibri nella legislazione approvata dal centrodestra nel corso dell’ultima legislatura, con atteggiamenti fortemente puntivi verso alcuni tipi di reati ed un inspiegabile lassismo verso altre pratiche illecite.

Pensiamo all’atteggiamento tenuto verso chi ha mandato in rovina migliaia di risparmiatori o, addirittura, la depenalizzazione di reati come il falso in bilancio, che in America – il modello culturale e politico più volte sbandierato dal premier – viene colpito con pene durissime.

Questa contraddittorietà, che in realtà nella sua faccia più morbida nasconde la tutela di interessi precisi, non risponde all’interesse collettivo. Anche il discorso sul copyright, infatti, andrebbe affrontato all’interno di una prospettiva più ampia.

Invece di punire e basta, bisognerebbe capire come affrontare il tema dell’accesso alla cultura e all’intrattenimento, completamente ridefinito dall’avvento di Internet, in modo da ampliare il bacino degli utenti salvaguardando i diritti dei produttori.

Una discussione che coinvolga tutti i soggetti interessati è l’unico strumento per arrivare ad una soluzione equa e condivisa".

In America come in Italia Internet è un media che anche la politica ha iniziato ad usare. Lei ha lanciato, sull’onda dei candidati alla presidenza americani, il sito “incontriamoci”. Qual è stata la risposta? Avete ottenuto lo scopo che vi eravate prefissi?

"Decisamente sì. La sfida che ci attendeva, dopo le primarie, non era certamente facile: si trattava di trasformare un’ eccezionale esperienza di partecipazione in qualcosa di stabile e continuativo, in sostanza di fare un salto di qualità tale da rendere, per usare un gioco di parole, ordinario ciò che era straordinario.

Bene, ci è riuscito anche questo: migliaia di persone hanno contribuito direttamente all’organizzazione della campagna elettorale, creando numerosissime occasioni di incontro e dibattito.

Una parte del merito va attribuita certamente a Internet, che fornisce possibilità radicalmente nuove di avvicinamento e aggregazione.

Ma perché il virtuale si trasformi in qualcosa di concreto, ricordiamolo, la tecnologia non basta: servono ancora la passione, il senso civico, la
partecipazione".

La parziale introduzione dello scrutinio elettronico si porta dietro inevitabili polemiche sul pericolo brogli. Secondo lei sarà mai possibile arrivare al voto elettronico in Italia? In tal caso crede che potrà rappresentare un'opportunità per stimolare la partecipazione al voto?

"Il voto elettronico è certamente una soluzione percorribile a condizione che non vi siano margini di dubbio sulla correttezza delle procedure. C’è poi un’altra questione: mi pare un grosso equivoco ricondurre la disaffezione dei cittadini alla politica a questioni di praticità o comodità.

Il problema sta altrove. Occorre restituire la politica alle persone, fare in modo che tra il momento del voto e quello del governo non ci siano troppe mediazioni, tali per cui la partecipazione popolare finisca con l’essere un atto puramente formale.

E addolora, purtroppo, il fatto che la legge elettorale voluta dal centrodestra vada in direzione esattamente opposta".

Infine, professore, lei usa internet? Cosa fa quando naviga? Da quando? Come è cambiato in questi anni il suo uso di internet?

"Ammetto di essermi avvicinato a Internet solo da qualche anno, in coincidenza con la mia esperienza europea: ma si è trattato di un’autentica rivelazione.

Da allora trovo molto utile visitare i siti dei quotidiani stranieri, degli enti di ricerca e delle grandi biblioteche estere. Insomma, quando posso, sono un appassionato e curioso “navigatore” anch’io".



Intervista in esclusiva a Virgilio Notizie
(http://notizie.virgilio.it/storie/prodi2.html)


mercoledì, marzo 29, 2006

Il sogno diventa realtà: il Papa accoglie la richiesta dei ragazzi di Roccella

Sarà un’esperienza unica ed entusiasmante quella che vivranno i ragazzi della scuola elementare di Roccella giorno 29 e 30 Marzo, la Benedizione del Santo Padre e l’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica sono esperienze uniche da vivere almeno una volta nella vita. Noi cittadini del sud pensiamo spesso che queste cose possiamo vederle solo alla TV e che possono capitare solo agli altri, ci sentiamo spesso abbandonati al nostro destino ma questa volta è arrivato il nostro momento, da vivere e non scordare mai. Per questi ragazzi sarà un’esperienza indimenticabile e per tutti noi roccellesi è come viverlo dal vivo, anche se non saremo fisicamente insieme a loro.Voglio mandare, a questi ragazzini, l’augurio di vivere al meglio e con la spensieratezza che solo ragazzi di 10 anni possono avere, queste due giornate, con la speranza che al loro ritorno possano portare a Roccella e ai roccellesi un raggio di luce e di speranza per un futuro più roseo fatto di gioia e di fratellanza.
ROCCELLA JONICA - “Caro Papa Benedetto, siamo dei bambini di una Scuola Elementare di Roccella Jonica: un piccolo paese della Locride, in provincia di Reggio Calabria. La nostra è una zona dove sono presenti tanti problemi: disoccupazione, mafia, mancanza di infrastrutture… Noi, pur essendo piccoli siamo sensibili verso questi problemi infatti, assieme alle nostre insegnanti abbiamo realizzato un progetto sulla legalità e sull’identità nazionale. Per questo siamo stati invitati al Quirinale giovedì 30 marzo 2006. Nel nostro programma era in previsione la visita al Vaticano. Siccome noi sappiamo che il mercoledì è la giornata delle udienze, saremmo felici di incontrarti il mercoledì 29. Abitiamo abbastanza distanti da Roma quindi questa sarebbe per noi una meravigliosa occasione per poterti vedere e ricevere la tua Benedizione…” inizia così la lettera che gli alunni della Scuola Elementare “Carrera” di Roccella Jonica hanno inviato allo Stato Pontificio. Ebbene questa lettera è stata letta dal Papa che ha risposto per mano del Suo Prefetto James Harvey.Ma ripercorriamo le tappe di questo significativo evento che sa da realizzare. Il primo giugno 2005 i ragazzi del gruppo teatro della Scuola Primaria di Roccella Jonica plesso “Carrera” hanno rappresentato, nell’auditorium comunale, la storia della bandiera italiana. I primi giorni di maggio 2005 avevano inviato al Presidente Ciampi una lettera, affinché venisse ad assistere allo spettacolo.La Presidenza della Repubblica ha risposto in data 23 di Maggio 2005, con un fonogramma nel quale si invitavano al Quirinale questi ragazzi. Gli alunni, accompagnati dal Dirigente Nicola Barbaro e dalle insegnanti Anzia Ursino, Annamaria Ferrari, Maria Asprea, Elena Frajia e Elisa Sfara saranno ricevuti al Quirinale, dal Presidente Ciampi il 30 di Marzo prossimo. Ma non finisce qui, la ciliegina sulla torta sarà rappresentata dall’accettazione con conseguente invito e menzione nell’udienza di mercoledì 29 marzo che inizierà alle 10,30 e terminerà con la Benedizione Apostolica. Il gruppo di bambini e insegnanti della Scuola Primaria di Roccella Jonica, pertanto, dovranno obliterare 35 biglietti d’accesso al Portone di Bronzo del Palazzo Apostolico, mercoledì prossimo. Una giornata certo che sarà indelebile per la loro memoria. L’Assessore alla cultura del Comune, di Roccella Jonica, Antonino Leggio, augura ai ragazzi di vivere intensamente questa storica, per loro, per la nostra scuola e per la città questa esperienza.
Tratto dal sito del comune di Roccella

Interessante....

Clamorose dichiarazioni alla RIVIERA del giornalista Francesco Caridi, già consulente di un vicepresidente dell’Antimafia, su sicurezza pubblica e politica in Calabria: monito all’Unione perché non faccia voto di scambio ed alla signora Laganà perché non si faccia utilizzare per un’operazione estranea alla ricerca della verità sulla morte di suo marito. Un rapporto del Sisde sull’omicidio Fortugno svelerebbe anche caratteri della mala politica regionale. Monito anche agli esponenti del centrodestra, perché non barattino rendite localistiche con le scelte per il governo nazionale.


Caro Direttore,

gli ultimi successi investigativi conseguiti dal commissariato di polizia di Siderno diretto dal vicequestore Rocco Romeo suscitano nell’opinione pubblica un rinnovato apprezzamento per l’azione di tutela della società da parte delle forze dell’ordine, nonostante l’aggravamento della situazione della Locride che permane incontrollata come dimostra l’omicidio del giovane calciatore di Bianco e come potranno dimostrare altri nuovi delitti che presumo incombenti per calcolo statistico.
Il grave pericolo causato nella Locride soprattutto dall’invadenza del traffico di droga e di armi e della pratica usuraria (alimentata nei circuiti bancari attraverso operazioni protette) sembra sottovalutato da alcuni esponenti dell’Unione, i quali sono occupatissimi in questi giorni a rastrellare promesse di voto in ogni ambiente, con una pratica amorale che non va troppo per il sottile, come è successo alle ultime elezioni regionali.
Del resto, è sorprendente che nei ranghi del centrosinistra, e specialmente nel partito delle vedove eccellenti, dopo le accorate prese di posizione per l’uccisione di un loro rappresentante istituzionale, si sia attenuata l’indignazione per quanto sta accadendo di losco sullo sfondo della politica locale e regionale, anche in seguito agli sconvolgimenti provocati dall’omicidio Fortugno.
Credo che la signora Laganà, alla quale vanno sempre la mia solidarietà e il rispetto che ho sempre provato per suo padre Mario e suo zio Guido, già interpreti in Calabria di una stagione problematica ma meno infelice e certamente più dignitosa dell’attuale, presto si accorgerà di essere stata utilizzata, con pregiudizio per la sua dolorosa testimonianza, per un’operazione politica che niente ha da spartire con la ricerca della verità sulla morte di suo marito Francesco Fortugno e che invece servirà, probabilmente, a mettere il coperchio su bruttissime faccende del resto registrate in uno dei rapporti del Sisde segretato al Ministero dell’Interno. Sarebbe forse il caso che la signora Laganà pretendesse, magari tramite gli uffici parlamentari e di partito del deputato Marco Minniti, il rivelamento della relazione del Sisde, anche per spiegare il vero funzionamento della mala politica calabrese a tutti quei ragazzi della Locride esibiti dalla sinistra nelle piazze d’Italia come icone di un martirio sociale, ma ignari di molte verità scomode per tutti i loro tutori.
Credo anche che se il buon ministro Pisanu facesse rivelare, per dovere d’ufficio, quel rapporto, probabilmente dal centrosinistra si leverebbero alcune voci scandalizzate sull’inquinamento della campagna elettorale da parte del governo Berlusconi, e forse soltanto il presidente della Giunta regionale Loiero proverebbe qualche soddisfazione, prendendosi una sorta di rivalsa su certi personaggi adesso molto critici per la sua libertà di azione, e magari trovando la scusa per uscire, con dimissioni, da una situazione di difficoltà personale e politica che non gli consente il libero esercizio di governo. Chieda consiglio a Fuda, per l’exit.
Credo, inoltre, che la voglia sfrenata di carriera di alcuni trasformisti locali senza tradizioni culturali né ideologiche sia un insulto al desiderio della gente comune di vivere in una società in cui il voto rifletta una opinione libera, una moralità di valori, una equità non condizionata, e non dipenda invece da soggiogamenti a vecchie brutte consuetudini che umiliano i calabresi.
Al recente incontro sidernese con i capilista di Forza Italia al Senato e alla Camera, Caligiuri e Fedele, ho chiesto loro di dare maggiore disponibilità alla gente comune, e prestare minore o nessun ascolto a quelle clientele politicamente erratiche interessate solamente al proprio mantenimento, oggi all’apparenza garantito da settori del centrosinistra, come ieri da settori del centro. Ed ho ammonito che non si devono barattare alcune rendite localistiche con le scelte per il governo della nazione, richiamando dunque tutti gli interpreti di centrodestra nella Locride e nel resto della Calabria al senso di responsabilità in un momento decisivo per il futuro dell’Italia.

(27.03.2006)
Francesco D. Caridi





martedì, marzo 28, 2006

una legge per i giovani.

Legge regionale per i giovani

Interventi mirati per istruzione, orientamento e lavoro

Una nuova legge che vede al centro i giovani e la loro formazione: è l' iniziativa che sarà illustrata venerdì prossimo dai consiglieri regionali della Margherita, Demetrio Naccari Carlizzi (primo firmatario), Pietro Giamborino e dal capogruppo Enzo Sculco.


Il progetto di legge "testo unico regionale in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione e lavoro" consta di undici articoli e intende promuovere la riforma del sistema integrato regionale per il diritto alla crescita, all' apprendistato e al lavoro.


La valorizzazione della persona umana, è scritto in una nota, è al centro della proposta che, attraverso una serie di interventi finalizzati, intende disegnare un vero e proprio percorso regionale di istruzione e formazione.


"Un percorso - ha sostenuto Naccari - che diventa possibile e concreto solo mettendo insieme in modo organico gli interventi delle politiche integrate dell' educazione, dell' istruzione, dell' orientamento, del lavoro e della formazione professionale e universitaria".


tratto da (www.demetrionaccari.it)




venerdì, marzo 24, 2006

NON C'E' TREGUA!

AGENTE PUBBLICITARIO FERITO GRAVEMENTE IN UN AGGUATO A SIDERNO

Rosario Iannì, 42 anni, e' stato raggiunto alle spalle e alle gambe da alcuni colpi di fucile a pallettoni. A sparargli, da lontano, uno sconosciuto


Lamezia Terme, 24 mar. - (Adnkronos) - Un agente pubblicitario di un periodico locale ''La Riviera'', e' stato ferito ieri sera a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, in un agguato. Rosario Iannì, 42 anni, e' stato raggiunto da alcuni colpi di fucile calibro 12 caricato a pallettoni. A sparare contro di lui, uno sconosciuto che ha esploso i colpi dalla lunga distanza, centrando l'uomo alle spalle e agli arti inferiori.





Iannì ha perso molto sangue: quando e' giunto all'ospedale di Locri i medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La vittima non e' in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono gravi.



TUTTI NOI VOGLIAMO ESPRIMERE LA NOSTRA SOLIDARIETA' AL GIORNALE DI IANNI', LA RIVIERA, E A TUTTA LA SUA FAMILIA PER QUESTO GESTO VIGLIACCO E BESTIALE, VERGOGNATEVI!


mercoledì, marzo 22, 2006

OMICIDIO FORTUGNO/ Unanime soddisfazione

CATANZARO. "Adesso vanno individuati i mandanti. Tutti hanno diritto di sapere la verita' fino in fondo, in primo luogo la famiglia. Per cui chiunque ritiene di conoscere qualcosa che va al di la' di quello che gli inquirenti hanno appurato fino a oggi, dovrebbe avere il dovere civico di parlarne con i magistrati". Cosi' il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero in merito agli sviluppi delle indagini sul delitto del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno. "Gli arresti effettuati, l'individuazione dei presunti sicari, sono un primo e importante passo - aggiunge Loiero - e mi auguro che presto venga chiarito tutto il contesto di un delitto che ha atterrito il Paese. Quello intanto raggiunto e' un risultato importante, in una realta', ancora ieri sconvolta dal delitto di un giovane calciatore, dove in diciotto mesi si sono consumati 28 omicidi, quasi tutti rimasti impuniti. Il merito della svolta e' di coloro, inquirenti e magistrati ma anche del ministro Pisanu e del prefetto De Sena, che hanno lavorato senza farsi in alcun modo condizionare da ansiose aspettative, dando risposte concrete alle domande di verita' provenienti da tutto il Paese". Per il presidente della Calabria "e' necessario dare segnali efficaci come questo. Perche' solo restituendo alla gente fiducia nelle istituzioni sara' piu' facile avviare quell'opera di bonifica civile della Locride, un territorio in cui esistono bisogni ed esigenze che attendono da molti anni di essere soddisfatti". "Ora l'assassino di Franco Fortugno e i suoi complici hanno un volto, hanno nome e cognome e, soprattutto, non possono offendere la vita di altre persone innocenti", ha detto dal canto suo il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova. "Il lavoro delle forze di polizia, dei nuclei di intelligence e della magistratura - aggiunge Bova - ci consegna questo primo, importantissimo risultato. A loro va il nostro sincero apprezzamento e ringraziamento. Su questa strada occorre procedere di lena perche' la verita', tutta la verita' sull'assassinio del vice presidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, emerga in tutti i suoi aspetti. In questi mesi la Calabria onesta e' stata capace di intraprendere, contro la 'ndrangheta e le sue azioni delittuose, iniziative sistematiche e senza precedenti, a tutti i livelli, assumendo a simbolo il coraggio dei ragazzi di Locri. Questo primo risultato riguardo gli esecutori materiali del delitto Fortugno deve essere uno stimolo forte per continuare senza pause ne' tentennamenti, perche' i responsabili di altri efferati delitti, a cominciare dagli assassini del giovane calciatore Cotroneo, vengano individuati e perseguiti e, infine, perche' diventi sempre piu' efficace l'azione di contrasto anche attraverso il sequestro prima e la confisca dopo dei beni illecitamente accumulati. Su questa grande priorita' della democrazia calabrese - conclude Bova - il Consiglio regionale continuera' ad operare con impegno e come un sol uomo, cosi' come ha saputo fare fino ad oggi". "E' un giorno importante per la Calabria e la democrazia italiana" ha affermato Marco Minniti, responsabile Sicurezza e difesa della direzione nazionale Ds. "Avere assicurato - afferma Minniti - alla giustizia gli assassini di Franco Fortugno e' la svolta che aspettavano da 157 giorni". "Speriamo ora - prosegue Minniti - che si possa rapidamente giungere a chiarire tutti gli aspetti di un omicidio di fronte al quale la Calabria si e' ribellata innescando un circolo virtuoso che spero duri a lungo conseguendo risultati decisivi per il futuro di questa terra". "Grazie di cuore a magistrati e forze di polizia che hanno ottenuto un cosi' brillante successo". Il Presidente della Camera dei deputati, Pier Ferdinando Casini, ha espresso al ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, e al Capo della Polizia, Gianni De Gennaro, "il piu' vivo compiacimento per l'operazione che ha portato all'arresto dei responsabili dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno. E' un successo - prosegue Casini - che testimonia l'intensa e continua attivita' di contrasto alla criminalita' organizzata che occorre proseguire con determinazione per riaffermare i valori di legalita' dello Stato". "L'operazione e' appena iniziata ma e' comunque di straordinaria importanza. E' lo Stato che sa reagire". Cosi' il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, presente, oggi, alla manifestazione nazionale di Libera, commenta la notizia degli arresti dei presunti assassini del vicepresidente della regione Calabria. Per il procuratore Caselli resta pero' "un punto dolente, decisivo, quello della scissione dei legami tra mafia e politica. Se non si interviene su quello i successi investigativi non bastano". Caselli ha, infine, sottolineato l'importanza nella lotta alla mafia della risposta della societa' civile "come sta avvenendo oggi a Torino". "L'arresto degli assassini di Fortugno costituisce la riprova dell'efficienza e della capacita' delle forze dello Stato impegnate con determinazione e rigore nonostante le polemiche e le illazioni che pur hanno scandito tutta questa fase delle indagini". Lo sostiene il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino. "L'arresto - aggiunge - appare l'esito di un'attivita' di grande professionalita', condotta nel piu' assoluto riserbo, andata avanti in maniera implacabile verso gli obbiettivi prefissi. Lo Stato, ancora una volta, ha dimostrato di essere piu' forte della criminalita' dando cosi' risposte tranquillizzanti non solo ai "giovani di Locri", ma a tutti i calabresi onesti che nello Stato credono ed hanno fiducia. E segnali imponenti che la fiducia sarebbe stata ripagata si videro sin dall'inizio di questa terribile vicenda, quando un forte spiegamento di forze venne impiegato dal governo in Calabria per collaborare con la magistratura reggina che ha dato prova, ancora una volta, di straordinaria sensibilita' istituzionale, di sobrieta' e grande competenza, ben consapevole che la segretezza e' arma efficacissima in questo genere di indagini". "Il procuratore di Reggio Calabria Antonino Catanese, supportato dal procuratore Pietro Grasso, deve chiedere scusa ai calabresi tutti per avere definito, soltanto pochissimi giorni fa, deprecabili "i toni e i contenuti" delle mie dichiarazioni in base alle quali aveva comunicato ufficialmente che anche le pietre conoscevano killer, basisti e mandanti del delitto Fortugno. Oggi scoprono a distanza di pochissimi giorni dalle mia dichiarazioni il killer e i basisti, mentre mancano ancora i mandanti che peraltro sono la parte fondamentale per scoprire cio' che si nasconde dietro questo omicidio". E’ quanto ha detto il vice presidente della Commissione parlamentare antimafia Angela Napoli, di An, dopo l'operazione della polizia che oggi ha portato all'arresto degli esecutori materiali dell'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso il 16 ottobre scorso al seggio allestito a Locri per le primarie dell'Unione. "Ora - aggiunge la Napoli - si cerchino mandanti e movente del delitto. Da queste risultanze l'omicidio di Fortugno viene giustificato come un omicidio di mafia nato all'interno di una guerra tra cosche. Ma, se tutto rimane cosi', viene data un immagine distorta dello stesso Fortugno. Perche' non potrebbe che essere parte integrante di una guerra tra cosche e quindi parte integrante di una cosca. E non mi pare che sia cosi'". "Oggi, nell'ambito delle indagini sul caso Fortugno, si e' fatto un importante passo in avanti, per questo vorrei esprimere un plauso ed un ringraziamento alle forze dell'ordine, agli inquirenti impegnati da mesi e al Ministro degli Interni". Lo ha affermato, in una nota, il vice ministro alle Infrastrutture, Mario Tassone, vice segretario vicario dell'Udc, secondo il quale "spero che ora si possa costruire l'intera verita' su un caso che ha segnato profondamente la vita istituzionale e politica della Calabria".

martedì, marzo 21, 2006

FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA...

REGGIO CALABRIA - La polizia di Stato ha arrestato i presunti responsabili dell' omicidio di Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, assassinato a Locri il 16 ottobre dell' anno scorso. In Calabria e' in corso un' operazione del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine e della Squadra Mobile di Reggio Calabria che stanno eseguendo alcune ordinanze di custodia cautelare in carcere.

FORTUGNO: ARRESTI, ANCHE PRESUNTO KILLER E 3 COMPLICI
Il presunto killer di Franco Fortugno e' Salvatore Ritorto, di 27 anni, con precedenti penali. Gli altri tre correi nell' omicidio sono Domenico Audino (27), Domenico Novella (24) e Carmelo Dessi' (26). Tutti arrestati, appartengono alla cosca Cordi' di Locri.
FORTUGNO: ARRESTI; 9 LE ORDINANZE CAUTELARI ESEGUITE
Sono nove le ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Polizia nell'ambito dell' operazione che ha portato all' arresto dei presunti esecutori dell' omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Annamaria Arena, su richiesta dei sostituti Giuseppe Creazzo e Marco Colamonici, della Procura distrettuale reggina, diretta dal procuratore capo, Antonino Catanese. Tutti magistrati che, insieme al procuratore aggiunto, Francesco Scuderi, hanno condotto l' inchiesta sull'omicidio Fortugno. Le indagini che hanno portato agli arresti sono state svolte da un pool di investigatori del Servizio centrale operativo e della Squadra mobile di Reggio Calabria. L' equipe di investigatori, composta da specialisti nell' azione di contrasto alla criminalita' organizzata mafiosa, era stata costituita dopo l'assassinio di Fortugno. Per individuare i responsabili dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria sono state utilizzate sofisticate tecnologie, con il supporto costante degli specialisti del Servizio di polizia scientifica e del Raparto prevenzione crimine del Servizio controllo del territorio della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. Questi ultimi hanno sostenuto l' attivita' investigativa attraverso un' attivita' di penetrazione nel territorio della Locride, comprimendo cosi' l'azione delle cosche locali.
OMICIDIO IN AMBITO GUERRA MAFIA LOCRI
L' omicidio Fortugno e' maturato nella guerra di mafia tra i Cordi' ed i Cataldo per la supremazia nel 'locale' di Locri. Tra i catturati c'e' Vincenzo Cordi', di 49 anni, capo dell' omonima cosca, figlio di Domenico Cordi', assassinato nel settembre del 1967 nella strage di piazza Mercato, a Locri, dalla quale scaturi' la guerra di mafia tra i Cordi' ed i Cataldo. Vincenzo Cordi' deve rispondere di associazione mafiosa. Nel novembre scorso quattro esponenti dei Cordi' vennero arrestati per associazione mafiosa e detenzione di armi. I quattro, secondo l' accusa, stavano preparando omicidi e dalle indagini emerse come l'organizzazione aveva la disponibilita' di un grande quantitativo di armi. Uno dei quattro arrestati e' ritenuto oggi tra i responsabili dell' omicidio Fortugno. Gli arrestati di oggi secondo l' accusa erano responsabili anche di un tentato omicidio compiuto a Locri il 19 settembre scorso e di una rapina ai danni di una banca.

fonte: ANSA

lunedì, marzo 20, 2006

Ritorna la Paura....

Vincenzo Cotroneo, centravanti del Locri, freddato alla guida
della sua auto mentre tornava a casa. Era incensurato
Agguato mortale nella Locride
ucciso calciatore dilettante

Aveva giocato anche nelle giovanili del Torino e poi in C/2


BIANCO (Reggio Calabria) - Agguato mortale per un calciatore dilettante nella Locride. Vincenzo Cotroneo, centravanti nella squadra del Locri, 28 anni, incensurato, è stato ucciso la scorsa notte a Bianco, un paese in provincia di Reggio Calabria.

Cotroneo tornava a casa alla guida della sua auto, quando gli è stato teso l'agguato mortale. Secondo i carabinieri la vettura è stata affiancata da un'altra con a bordo due persone, che hanno sparato con un fucile e una pistola. La morte di Cotroneo è stata istantanea.


La squadra in cui Cotroneo giocava disputa il campionato di promozione calabrese, ma secondo i carabinieri della Compagnia di Bianco, che indagano in tutte le direzioni per accertare il movente dell'assassinio, l'omicidio non sarebbe legato al mondo dello sport. Cotroneo era una persona conosciuta in provincia di Reggio Calabria, proprio per la sua attività di calciatore e in passato aveva giocato in numerose squadre. Quello in corso era il secondo campionato che disputava col Locri.

Cotroneo aveva giocato anche sabato scorso, nell'incontro che il Locri aveva disputato in casa contro il Roccella, vincendo per 1-0. Il fatto che fosse incensurato non porta gli investigatori ad escludere un possibile collegamento tra l'omicidio e ambienti della criminalità organizzata, anche se al momento non risulta che il giocatore frequentasse pregiudicati della zona.

Gli elementi in possesso dei carabinieri per fare luce sull'assassinio, almeno per il momento, sono scarsi e non c'è nulla che possa consentire di indirizzare le indagini lungo una pista precisa. L'agguato non ha avuto testimoni: Cotroneo era solo in auto in una zona deserta quando è stato freddato dai suoi assassini.

Compagni ed amici, che non sanno darsi una spiegazione dell' omicidio, lo descrivono come una persona dal forte temperamento e dal carattere deciso, qualità che lo avevano fatto primeggiare, sul piano della personalità, in tutte le squadre in cui aveva militato. Cotroneo aveva giocato nelle giovanili del Torino, poi nella Centese, in C/2 e in Puglia. Quindi, cinque anni fa, il ritorno in Calabria.

Nel novembre scorso Repubblica aveva pubblicato un'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel mondo del calcio.

La Repubblica (20 marzo 2006)

NON SOLO POLITICA....

I temi accesi della campagna elettorale, e più in generale i fatti di politica hanno occupato quasi interamente le pagine dei giornale e ultimamente anche del nostro blog.
Vogliamo però ora segnalarvi due lodevoli iniziative dell’associazione
LIBERA che, da anni, presieduta da Don Luigi Ciotti, si batte contro lo strapotere delle mafie.

Domani 21 Marzo, è indetta a Torino l’undicesima edizione della giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle centinaia di vittime delle mafie.
Sarà ancora una volta l'occasione per ribadire la solidarietà nazionale sulla questione della lotta alle mafie, e per rendere tanto più tangibile il filo che legatutti i territori italiani nella memoria, nell'impegno e nella elaborazione di una cultura della legalità.
“Dobbiamo ricordarci - sempre - che se essi sono morti è anche perché noi non siamo stati abbastanza vivi.” Giancarlo Caselli Procuratore della Repubblica di Palermo.

Martedì 22 Marzo, a Genova, è la giornata dedicata al "Cammino contro le mafie" , giornata che vedrà la presenza, tra gli altri, dei trampolieri e i giocolieri della Gurfata, i ragazzi di Locri, i parroci di Certosa, Don Andrea Gallo e la Comunità di San Benedetto al Porto.
“Nella lotta alle mafie, nell'impegno civile per la legalità e la giustizia sociale, la strada da percorrere è lunga, per questo abbiamo pensato al nome di "Cammino", dove tante persone diverse si uniscono e fanno rete, dove nessuno resti mai solo.”

Rivolgiamo quindi l’invito a chiunque abbia la possibilità di andarci, perché pur essendo lontani dalla Calabria, il nemico è comune, e forse nessuno come noi calabresi conosce la reale piaga della mafia. Le mafie sono tante, ma noi siamo molti di più, dobbiamo sconfiggerle e insieme risorgeremo!!!

sabato, marzo 18, 2006

Facciamo OUTING!



Come dimostrato dai sondaggi il risultato delle prossime elezioni del 9 e 10 Aprile si dimostra ancora più che mai incerto. A dispetto di un clima politico teso e nervoso gli elettori si stanno dimostrando sempre più incerti e dubbiosi sul rebus democratico "chi devo votare?".
E' una scelta non facile, ma credo che i motivi più che mai li abbia chiariti nel suo editoriale di una settimana fa Paolo Mieli, ex terzista e credo ancora ottimo direttore del più autorevole e letto giornale italiano il Corriere della Sera.

Una scelta coraggiosa, che ha ricevuto gli elogi del Centro Sinistra e gli insulti del Centro Destra, io la giudico una scelta in linea con i principi deontologici dei giornalisti e non credo mini in alcun modo la credibilità né del giornale né dei giornalisti del corriere che hanno dimostrato con un comunicato del Cdr la loro stima verso il direttore. Alla base della scelta di Mieli c'è un discorso serio e misurato che analizza i cinque anni di governo con metodo empirico e li boccia anche se non completamente. Le conclusioni sono chiare, in una Democrazia e alla luce della sempre nominata "alternanza" è bene che ora ci sia un cambiamento del Governo del Paese.


Non fa una piega! Io ho aspettato a lungo ma credo sia giunto il momento di dirlo:

ANCHE IO AUSPICO UNA VITTORIA DEL CENTRO SINISTRA!

Ho creduto nel terzismo ma ora non ci credo più, a farmi cambiare idea definitivamente sono stati i dati diffusi due giorni fa dalla Banca d'Italia che descrive uno Stato Italiano IN GINOCCHIO!, badate che non uso toni apocalittici per enfatizzare le mie teorie ma perché così è.


Il Wall Street Journal ha infatti pubblicato un articolo a commento di quei dati che danno il debito pubblico aumentato (cosa che non accadeva da 10anni) e anche l'avanzo primario sta a 0....
Il giornale aggiungeva che i nostri titoli obbligazionari somigliano sempre di più a quelli Argentini e il problema in Italia non è da poco e la situazione ci mette poco a diventare tragica... Insomma la situazione è critica, e io credo sia palese il fallimento di questo governo, con tutte le congiunture che volete ma è un fallimento e va ammesso.

Tralascio i problemi per Noi giovani e il Nostro futuro, perché potrei essere tacciato di disfattismo nazionale, ma anche lì c'è da piangere. I ragazzi parigini ci insegnano che dobbiamo dimostrare oggi più che mai che il futuro è Nostro... ma tutto dipende da Noi, non credo nei complotti politici, c'è certamente una politica ammalata di gerontocrazia, ma credo anche che c'è bisogno di IMPEGNO, e di DIMOSTRARE di averlo, di SACRIFICI....


VOGLIAMO CONTARE DI PIU'??, ALLORA DIMOSTRIAMOLO!!



APPUNTAMENTI ELETTORALI

Iniziata la campagna elettorale i big e i leader nazionali di partiti e schieramenti sono impegnati nei loro tour elettorali.
Questo fine settimana sono molti gli appuntamenti in Calabria.
Vogliamo rendervi un servizio utile e vi indichiamo luogo e orario degli incontri.

GIANFRANCO FINI:
- 19/03/2006 - Villa San Giovanni - Grand Hotel De La Ville ore 21.00
- 20/03/2006 - Reggio Calabria - Hotel Excelsior ore 9.30
- 20/03/2006 - Vibo Valentia - complesso Valentianum ore 11.30
- 20/03/2006 - Catanzaro - ospite della trasmissione “Filo Diretto” su Telespazio ore 13.30
- 20/03/2006 - Crotone - cinema Teatro Apollo ore 15.30
- 20/03/2006 - Rossano - comizio piazza Bernardino Le Fosse ore 17.30
- 20/03/2006 - Corigliano Calabro - comizio via Nazionale ore 18.30
- 20/03/2006 - Cosenza - Cinema Teatro Citrino ore 20.00

DORIS LO MORO
- 18/03/2006 - Catanzaro - sede Ulivo salita Piazza Roma ore 12.00

FRANCESCO RUTELLI
- 19/03/2006 - Catanzaro - Auditorium Casalinuovo ore 17.00
- 19/03/2006 - Vibo Valentia - Hotel 501 ore 19.00

MASSIMO D’ALEMA
- 20/03/2006 - Catanzaro - Teatro Comunale ore 16.00
- 20/03/2006 - Cosenza - Piazza dei Bruzi ore 18.00
- 20/03/2006 - Crotone - Teatro Apollo ore 21.00

DANIELE CAPEZZONE
- 18/03/2006 - Vibo Valentia - Hotel 501 ore 15.30

- 18/03/2006 - Siderno - Hotel President ore 17.00

Chiunque volesse far conoscere una iniziativa, o un comizio elettorale, può contattarci direttamente al nostro indirizzo di posta elettronica e sarà nostra premura segnalare l'evento.

giovedì, marzo 16, 2006

Nasce il Partito Democratico Meridionale

E' nato ufficialmente il Partito Democratico Meridionale, Pdm, numero 1 il governatore della Calabria, Agazio Loiero. L'atto ufficiale davanti al notaio di Catanzaro, dove il presidente della Giunta Regionale della Calabria ha apposto la prima firma. La decisione odierna rappresenta l'atto definitivo di una frattura all'interno dell'Ulivo calabrese.
Il Partito Democratico Meridionale “è l’avanguardia di un progetto ben più vasto e complesso nel quale, grazie al consenso dei cittadini calabresi, Agazio Loiero e i suoi tanti amici sapranno svolgere un ruolo di primo piano. Sono convinto che, in tutta la regione, non mancheranno le necessarie adesioni per fare di questo movimento uno strumento di democrazia e di libertà”. Lo afferma l’assessore all’agricoltura della regione Calabria, Mario Pirillo, promotore dell’iniziativa con Loiero ed io consigliere regionale Piero Amato dopo la scissione dalla Margherita. “Insieme al Presidente Loiero e al collega e amico Pierino Amato - afferma - abbiamo costituito il gruppo consiliare del Partito Democratico Meridionale. Con questo atto si chiarisce anche la posizione che gli amici del Presidente Loiero hanno voluto assumere nel corso delle ultime settimane, con la presenza di alcuni di noi nelle liste del Codacons sia alla Camera che al Senato. Nessuno, tra noi, ha mai pensato di costruire un percorso alternativo alla nascita di un forte partito dei riformisti italiani, il Partito Democratico il cui leader naturale è e rimane il candidato premier Romano Prodi. Avremmo voluto contribuire direttamente sia nella lista dell’Ulivo alla Camera che in quella della Margherita al Senato. Purtroppo, scelte maturate lontano dalla Calabria, nella composizione delle liste, - continua - ci hanno costretti a trovare soluzioni alternative, ma pur sempre utili alla vittoria del centrosinistra e, in un futuro che speriamo non sia molto distante, alla nascita e costituzione del Partito Democratico. Un partito, questo è il nostro auspicio, che sia federale non a parole, ma nei fatti; in cui ogni territorio possa scegliere la propria classe dirigente: capace, motivata, pronta a lavorare duramente per difendere gli interessi della Calabria”.
Un nuovo partito del quale sinceramente non ne sentivamo proprio la necessità, aggiungiamo noi.
In Italia si è tanto parlato di bipolarismo nell' ultim decennio e poi spuntano partiti e movimenti da tutte le parti, emblematico l’esempio dei Socialisti che oltre ad avere 2 fratelli contro, Stefania Craxi con il centro-destra e Bobo Craxi con il centro-sinistra, si presentano, solo in Calabria, con 4 simboli diversi tra Camera e Senato.
Dopo Tangentopoli tutti si sono affrettati a parlare di una nuova era politica, segnata anche dal passaggio al sistema elettorale maggioritario, ma da allora sembra essere cambiato ben poco, visto il proliferare di partiti e partitini e il ritorno al sistema elettorale proporzionale, a questo proposito sembra contare ben poco la volontà dei cittadini di una “Repubblica democratica” in cui “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, visto che il sistema elettorale maggioritario era stato voluto proprio dalla popolazione con il referendum dell’aprile del 1993.
“Il potere logora chi non ce l’ha” affermava Giulio Andreotti in tempi lontani dagli attuali, e tutto è lecito purché si arrivi a raggiungerlo, concludiamo noi.

sabato, marzo 11, 2006

Magistratura preElettorale???

Il segretario dell'Udc indagato per truffa
Inchiesta a Catanzaro sui contributi europei.
Cesa accusato anche di associazione a delinquere



CATANZARO — Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che ipotizza a suo carico le accuse di associazione a delinquere e truffa. L'europarlamentare, secondo il pm Luigi De Magistris, sarebbe tra «i promotori e gli organizzatori» di una truffa ai danni dell'Unione Europea e della Regione Calabria. Truffa che avrebbe fruttato circa cinque miliardi delle vecchie lire nel periodo 2001-04. Cesa è indagato in qualità di socio della Spb Optical Disk srl, azienda specializzata nella riproduzione e commercializzazione di dvd. La società, che aveva come soci anche l'ingegner Giovanbattista Papello, ex subcommissario all'emergenza ambientale in Calabria, e Fabio Schettini, segretario dell'ex ministro Franco Frattini, anche loro indagati, avrebbe dovuto investire in Calabria il finanziamento erogato dalla Comunità Europea nell'ambito dei Por (Programma operativo regionale).


Nell'area industriale di Mangone (Cosenza), sarebbe dovuto sorgere un insediamento industriale per la produzione di dvd e altro materiale digitale che avrebbe dovuto dar lavoro ad una quarantina di persone. Secondo le indagini portate avanti dal nucleo operativo dei carabinieri di Catanzaro, invece, sarebbe stata costruita solo una parte del capannone e non sarebbe mai stato prodotto niente. Agli atti dell'inchiesta c'è il racconto di chi, successivamente, rilevò quella struttura che, pur non essendo mai stata avviata alla produzione, aveva già accumulato debiti per un milione e 600 mila euro: «Rimasi sorpreso nel constatare che l'azienda aveva già superato il collaudo, nonostante si trovasse ancora in fase di costruzione e completamento. Mancava il tetto e non aveva ancora l'allaccio della rete fognaria». Risultava fatto, spiega sempre il nuovo titolare agli inquirenti, «anche il collaudo di un macchinario che sarebbe dovuto servire per confezionare cd nelle buste di plastica», ma quella macchina «era ancora completamente imballata».


L'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di Lorenzo Cesa è quella, denominata «Poseidone», sugli illeciti nell'erogazione dei finanziamenti nel settore della depurazione delle acque in Calabria. Nel maggio dello scorso anno furono indagati, tra gli altri, l'ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti e l'ex assessore regionale all'ambiente Domenico Basile. In questi giorni sono state fatte nuove perquisizioni a carico degli indagati. Secondo l'accusa, il coinvolgimento di Cesa avrebbe come sfondo una serie di società commerciali «create ad hoc per favorire operazioni economico-societarie». Alla fine del 2004 Cesa, Papello e Schettini decidono di vendere le quote della Spb Optical Disk e, secondo la ricostruzione del pm, le offrono a Salvatore Di Gangi, un siciliano di 59 anni, fratello di due pregiudicati finiti più volte in galera ed in passato socio in affari di Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana.
È sua la Data General Security, un colosso nel panorama delle attività di bonifica telefonica ed ambientale. Proprio questa azienda in questi giorni è oggetto di indagine non solo da parte della Procura di Catanzaro, ma anche di quella milanese che si occupa dello spionaggio dei politici. Il pm Luigi De Magistris ha avuto una serie di incontri con i colleghi della Procura milanese proprio per verificare possibili collegamenti tra le due inchieste. Nell'indagine della Procura di Catanzaro è emersa infatti un'attività di spionaggio nei confronti del segretario dei Ds Piero Fassino, dell'ex deputato della Quercia, ora di Rifondazione Comunista, Pietro Folena e del presidente dell'Anas Vincenzo Pozzi.


Carlo Macrì
11 marzo 2006

martedì, marzo 07, 2006

La parola agli elettori....

Dopo giorni di riunioni, di fitti colloqui e di “pedine” spostate come se si stesse giocando ad una partita a scacchi, finalmente, sono state completate e depositate le liste dei candidati, e la parola così può passare agli elettori.
Poche le novità per quanto riguarda la Calabria.
Della discutibile candidatura di Caruso già si sapeva, ma continuiamo a non accettarla.
Crediamo ancora di più che tutto sia una forzatura.
Crediamo che in Calabria il partito di Rifondazione Comunista non abbia dei leader forti da poter far valere le proprio idee.
Crediamo che qualcuno voglia prenderci per idioti presentando Caruso, si nella circoscrizione Campania2, ma addirittura al 23° posto.
Una vera presa in giro!!!
Sappiamo tutti che questo è un modo per pararsi dalle critiche di chi sosteneva e continua a sostenere che questa è una candidatura inadeguata e che poco rappresenta una popolazione che non conosceva quest’uomo prima del suo arresto a Cosenza per i fatti del G8.
Un ottimo modo anche per difendersi da chi credeva e continua a credere che il suo impegno sia iniziato e debba continuare, qualora fosse in grado, a risolvere i problemi di Napoli e dintorni.
La nostra campagna non finirà!!!
NOI CARUSO NON LO VOTIAMO.

NOI CARUSO NON LO VOGLIAMO.
Nessuna novità anche nella candidatura della vedova Fortugno tra le fila de L’Ulivo alla Camera, né tanto meno per la candidatura della vedova Calipari al Senato con il partito dei Democratici di Sinistra.
L’unica vera novità, anche se ormai era nell’aria, è la definitiva rottura del Presidente della Regione Agazio Loiero con la dirigenza nazionale del partito della Margherita e la conseguente candidatura dei suoi “amici” tra le fila della Lista Consumatori-Codacons.
Vogliamo ora dunque dare delle informazioni complete e concrete, dopo giorni passati ad attendere le magagne dei nostri politici e vi forniamo quindi le liste definitive di tutti i candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.

LISTE CANDIDATI CAMERA DEI DEPUTATI

LISTE CANDIDATI SENATO DELLA REPUBBLICA

lunedì, marzo 06, 2006

La rottura (nostra o loro?)

Da giorni ormai alla notizia della presentazione delle liste elettorali per le elezioni politiche 2006, che ricordo deve avvenire entro stasera alle 20:00, si accompagna la notizia della rottura del Governatore della Calabria Agazio Loiero con il suo partito La Margherita a causa proprio delle liste.
Alla base della rottura, secondo i giornali, la mancata candidatura dei "fedelissimi" del Governatore tra le liste dell'Ulivo alla Camera e della Margherita al Senato. Lo scambio di accuse assume quasi connotazioni grottesche, da una parte Loiero che accusa il partito di aver scelto i candidati "da Roma" e dall'altra il partito che dalla sua non accetta i nomi proposti da Loiero (tra i quali figura l'ex presidente della provincia di Rc Fuda). Alla fine sembra si sia arrivati alla rottura, tra Loiero e La Margherita, ma anche delle nostre scatole!!!



Noi vi riportiamo una breve rassegna della settimana appena trascorsa, ricordandovi che come per le elezioni regionali anche per le POLITICHE E LE PROVINCIALI 2006 il blog cercherà di fornirvi tutte le informazioni sui candidati presenti in Calabria nelle liste elettorali dei maggiori partiti, nonostante questo VERGOGNOSO sistema elettorale abbiamo sempre il DOVERE di scegliere a chi andrà il nostro voto...



CORRIERE DELLA SERA
del 5/3/2006


MESSAGGERO
del 4/3/2006


REPUBBLICA
del 4/3/2006


REPUBBLICA
del 1/3/2006
Argomenti di classificazione Int. a LOIERO AGAZIO "OLIGARCHIA NEI DL IL MALESSERE CRESCE" (C.L.) a pag.12


STAMPA
del 1/3/2006


UNITA'
del 1/3/2006


REPUBBLICA
del 28/2/2006

venerdì, marzo 03, 2006

Rivelazione SHOCK!?!


Vorrei tanto sapere quanti sono quelli che credono realmente che queste dichiarazioni siano così FORTI... Quanti??? Mah... Non aggiungo altro...






Delitto Fortugno. Le certezze di Angela Napoli

«I nomi di chi ha ucciso
sono chiusi in un cassetto»

CATANZARO ­ «Anche le pietre calabresi sanno che si conoscono killer, basisti e mandanti dell'omicidio Fortugno. Sono scesi in corteo da Roma per sfilare a Locri, dicendo che non volevano i voti della mafia, mentre erano circondati da gente che era stata eletta con i voti della mafia. Circola negli ambienti parlamentari la notizia che l'inchiesta è stata definita. Se la magistratura inquirente dovesse fare uscire qualsiasi risultanza dopo il 10 aprile, si renderebbe responsabile dell'aumento della mafia, ma anche della paura della gente. Molte indagini, e non solo quella relativa all'omicidio Fortugno, sono chiuse nei cassetti».

Angela Napoli, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia, è un fiume in piena. Il suo intervento, durante il convegno promosso ieri da "Catanzaro nel cuore", Coisp e Siulp, ha la forza dirompente di un fulmine a ciel sereno. La parlamentare di An chiama pesantemente in causa magistratura e centrosinistra. Il suo discorso sembra essere un'escalation di affermazioni per nulla scontate. Fino all'attacco diretto anche nei confronti di chi ha rappresentato le istituzioni: «L'unico torto nell'azione del Governo contro la criminalità - ha detto ­ è stato, forse, quello di non aver cambiato prima alcuni prefetti. Mi riferisco, ad esempio, all'ex prefetto di Vibo Valentia». La vice presidente della Commissione antimafia ne ha veramente per tutti. «Voglio prendere tutti i progetti finanziati negli ultimi cinque anni in Calabria con la 488. Non mi interessa chi c'è dietro, ma bisogna andare a vedere perché sono stati finanziati proprio quelli. E poi voglio mettere accanto la somma di tutti i posti di lavoro che da questi investimenti sono arrivati».
I dubbi sembrano diventare certezze per la parlamentare di An. «Il terrorismo si vince ­ ha evidenziato ­ perché ha una base ideologica che non guarda in faccia chi governa; la criminalità organizzata no, perché guarda in faccia il mondo politico che l'aiuta». Ed ancora: «La mafia si è rafforzata perché è entrata nell'economia legale e ha mandato i suoi rappresentanti nelle istituzioni».


Prima di Angela Napoli si sono susseguiti gli interventi del presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero; del presidente di Confindustria, Pippo Callipo; del segretario nazionale aggiunto del sindacato di polizia Coisp, Franco Maccario; del segretario cittadino dei Ds, in rappresentanza di Marco Minniti, Beppe Marcucci, e i dirigenti calabresi di Siulp e Coisp.
Per il presidente Loiero «la lotta alla criminalità organizzata ha bisogno di due impegni: quello delle Forze dell'ordine e della magistratura, e quello della società civile, che non ne può più e per questo deve avere un senso di rivolta». Altrettanto incisivo l'intervento di Pippo Callipo. Per lui la risposta al quesito a chi giovi la mafia è tutta in una metafora. «Basta pensare ad una torta, la fetta più grande è quella della politica, poi ci sono alcuni imprenditori che io definisco "prenditori" perché hanno solo la voglia di prendere». La ricetta di Callipo è una sola: «Tolleranza zero. Controlli continui per le strade, sui patrimoni e sulle banche. A Roma ­ ha aggiunto ­ non conoscono bene la nostra realtà, è capitato a me quando incontrai un alto funzionario del Ministero degli Interni che mi disse che in quel momento aveva conosciuto uno spaccato della Calabria che non sapeva».

Saverio Puccio



giovedì, marzo 02, 2006

Brutte nuove per il Festival Jazz...

CALABRIA - La manifestazione jazz non riceverà più sovvenzioni dello Stato.

Festival di Roccella senza fondi

Roccella Jonica - Torna il rischio di chiusura per il "Roccella Jazz - Rumori Mediterranei", sul festival, che ormai da 25 anni si svolge nella Locride, potrebbe influire la sospensione di quasi tutte le attività musicali decisa dall'Associazione culturale jonica (Acj), il sodalizio che da sempre lo promuove. Il problema è la carenza di fondi. Come accadde lo scorso anno, quando, alla vigilia del venticinquennale la manifestazione poté svolgersi solo perchè 150 tra i maggiori intellettuali italiani firmarono un appello grazie al quale furono trovati i fondi necessari (che vennero in parte dalla Regione).
La sospensione delle attività dell'Acj è stata decisa a fine dicembre 2005 dopo 29 anni, in cui il sodalizio ha organizzato la stagione concertistica della Locride e le 80 lezioni - concerto che ogni anno si svolgevano nelle scuole del territorio. Potrebbe essere coinvolto anche il festival perchè sono stati azzerati i contributi ministeriali, che costituiscono il 40% del bilancio dell'Acj (che dispone in totale di circa un milione di euro annuali per la realizzazione di tutte le attività): un taglio che rende impossibile organizzare anche il festival (che è l'evento più importante per il sodalizio) e che non si riesce a neutralizzare per carenza di sponsor locali.
I contributi della Regione hanno coperto, dal 1997 a oggi, per circa un quinto del bilancio, mo sono andati sempre calando: dai 258mila euro annui stanziati dal '97 al '99 si è scesi a 129mila euro dal 2000 al 2002, a 200mila nel 2003 e 250mila nel 2004. All'Acj sottolineano che questi tagli hanno comportato un minore afflusso di 445mila uero rispetto ai contributi che si sarebbero dovuti ricevere se si fossero mantenuti gli stanziamenti dei primi anni una differenza comunque da coprire per mantenere lo standard del festival. Lo scorso anno nel bilancio di previsione della Regione erano stati previsti 190mila euro; poi, dopo l'appello degli intellettuali, l'assessore regionale alla Cultura, Sandro Principe, aveva stanziato altri 100mila euro. Il bilancio regionale 2006 ha previsto un finanziamento di 170mila euro, ma proprio in questi giorni, in seguito alla notizia di una possibile chiusura del festival, lo stesso Principe si è impegnato a portare avanti la manifestazione: "Purtroppo - ha detto l'assessore - ragioni tecniche hanno imposto una generalizzata riduzione del 10% dei capitoli di spesa, ma nelle prossime settimane proporrò una deroga, in occasione della discussione sull'assestamento del bilancio 2006".
Una svolta che tranquillizzerebbe anche i tre dipendenti dell'Acj e i collaboratori del sodalizio, che in occasione del festival arrivano a essere anche 50. C'è poi l'indotto, dalla formazione culturale e professionale di giovani del luogo fino al turismo. Non a caso, avuta la notizia del rischio di chiusura della manifestazione, gli albergatori della Locride, riuniti nel consorzio Jonica Holidays, sono intervenuti: " In un territorio con una serie di indici negativi - hanno scritto i vertici del consorzio - con un'economia debole e un'immagine turistica che gli eventi degli ultimi mesi hanno ulteriormente penalizzato e degradato, prendere atto che l'unica associazione che negli ultimi anni è riuscita a realizzare un lavoroimmenso e di portata nazionale deve cessare la propria attività, riteniamo sia inconcepibile.

PAOLA ABENAVOLI
(Il Sole 24ore "sud" del 1-03-2006)