Quickribbon Occhio su Roccella: 2005
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

giovedì, dicembre 22, 2005

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


OcchiO su Roccella,
Augura a tutti i Calabresi e soprattutto a tutti i Roccellesi un Sereno Natale e Un Felice anno nuovo...


Con la speranza che...





...La Calabria tutta ritrovi con il nuovo anno la pace e la sereìnità che si merita,


...Finiscano tutte queste intimidazioni contro i Nostri politici, di qualsiasi schieramento essi siano,


...Si riscopra il valore UNICO della vita, della Famiglia,


...Si inizi a credere e investire seriamente nella nostra terra, nei nostri giovani e nel nostro fututro,


...I commercianti possano vivere e lavorare senza l'obbligo del pizzo,


...I Calabresi onesti credano e lottino sempre di più perchè sono loro la maggioranza e il cuore pulsante di questa terra,


...Una coscienza civica e una sana indignazione, da troppo tempo latente, si risvegli in tutti,


...Si investa nella cultura, nella scuola, nei professori, che sono i veri formatori dei Nostri giovani,


...La Calabria e le sue provincie nel 2006 non siano più ultime in tutte gli studi degli istituti di ricerca,


...Si viva il nostro mare e la nostra natura come un dono da custodire e non un bene da sfruttare e inquinare,


...La meritocrazia diventi un valore reale e non una bandiera da sventolare in periodo prelettorale,


...La Cultura della Vita prevalga su quella della Morte,


...I cattivi diventino buoni e non viceversa,


...La pace si stacchi dalle bandiere, entri nei nostri cuori e ci accompagni per tutto il nuovo Anno.



AUGURI!



sabato, dicembre 17, 2005

NOTIZIA SHOCK!!!... (ma c'era da aspettarselo)


L’Associazione Culturale Jonica non farà la stagione concertistica 2006
Clamoroso annuncio dato dal Presidente Sisinio Zito


ROCCELLA JONICA - L’Associazione Culturale Jonica comunica agli abbonati e ai cittadini che nel 2006 non sarà organizzata la tradizionale Stagione Concertistica della Locride. Seguiranno la stessa sorte anche le 80 lezioni concerto finora tenute ogni anno nelle scuole della zona. L’Associazione esprime il suo profondo rammarico per il fatto di dover interrompere una attività iniziata ben 29 anni fa e che ha portato nella Locride molti tra i più importanti artisti e gruppi della scena musicale italiana e internazionale, contribuendo così alla crescita culturale e civile della società. I tagli ai contributi ministeriali, che alimentano oltre il 40% del bilancio dell’Associazione, la carenza di contributi e sponsor locali, le enormi spese necessarie per sostenere una stagione concertistica di livello nazionale hanno condotto a questa decisione dolorosa ma inevitabile che si aggiunge purtroppo ad analoghe decisioni che hanno dovuto altre associazioni.

venerdì, dicembre 16, 2005

“DUE SISTEMI DI POTERE, LA 'NDRANGHETA E LE MASSONERIE DEVIATE”

L’impegno sociale del vescovo GianCarlo Maria Bregantini è sotto gli occhi di tutti, e in ogni occasione le sue parole sono sempre un monito per le Istituzioni locali, e ogni evento è sfruttato nel migliore dei modi per mettere in risalto i mali ed i peccati della nostra Calabria.
Questa volta attraverso la voce di Vincenzo Linarello, delegato per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Locri-Gerace, in occasione dell’incontro “Locri e lotta alla mafia” tenutosi a Bologna per iniziativa del premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, ha evidenziato come "la ‘ndrangheta e le cosche sono strumento di peccato. Come pure la Massoneria deviata, spesso collusa con la mafia. "
Riportiamo alcuni stralci del discorso che ci sembrano più interessanti nella speranza che le parole scalfiscano un po’ tutti noi e ci aiutino a reagire contro il potere della mafia.

“Chi vuole costruire il proprio futuro in Calabria deve per forza confrontarsi con la logica dell’appartenenza, una logica costruita da due sistemi di potere: la ‘ndrangheta e le massonerie deviate”.[…] “Il sistema della ‘ndrangheta si è consolidato negli anni, tanto che oggi molti figli dei boss sono professionisti in carriera e il grande patrimonio mafioso costruito su crimini ed estorsioni viene reinvestito nell’economia legale. Ma c’è anche un altro potere, velato ma fortissimo: quello delle massonerie deviate. Queste due organizzazioni controllano i gangli dell’economia e della politica”. La ricetta per sconfiggere questa piaga che affligge il territorio sta, secondo i giovani mobilitatisi all’indomani dell’omicidio Fortugno, nel “parlare e perseguire una cultura della legalità”. “Abbiamo avuto 23 omicidi in un anno, tutti senza colpevole, e a volte ignorati persino dalla stampa nazionale” […] “La cosa più importante è continuare a parlare. Solo così si possono mettere in evidenza le cose che non vanno in questa nostra terra, bella e maledetta, e che oggi sopravvivono grazie a un muro d’omertà”.[…] “se una persona appartiene ad una cosca non puo' appartenere alla comunita' cristiana. E poiche' la mafia e' una struttura di peccato il mafioso che non si converte e rifiuta il messaggio del Vangelo, come potra' fare da padrino o che senso ha che si sposi in chiesa?”

mercoledì, dicembre 14, 2005

COMUNICATO STAMPA

Oggi abbiamo ricevuto una comunicazione dal Presidente del CTG Romechium Conoscere la Locride, Leonardo Pietro Moliterni,e volentieri pubblichiamo il suo comunicato stampa, sperando di essere utili ad un'associazione culturale della locride.


Centro Turistico Giovanile


L’Associazione “Romechium - Conoscere la Locride”, vi invita a visitare
il suo stand espositivo presso il Centro Commerciale “La Gru ” di Siderno, nei giorni 20 e 21 dalle ore 9.00 alle ore 21.00
Con un’offerta libera, grazie alla quale sosterrete l’associazione, potrete acquistare oggetti e accessori interamente realizzati a mano. Inoltre, acquistando un biglietto potrete vincere fantastici premi come:
Video telefono Telecom, Cesti con prodotti tipici, Telefono Cellulare, DVD e DVX e tanti altri premi
abbinati all’estrazione del lotto del giorno 24 Dicembre 2005
sui primi estratti delle ruote di Bari, Palermo, Napoli, Roma.

VI ASPETTIAMO,NON MANCATE…..!!!

Inoltre ad allietare giorno 21 Dicembre 2005
dalle ore 16.30 troverete
Trampolieri, Giocolieri e Giullari
dei Gruppi
“Racina Racina" del TdO di Reggio Calabria
“ La Gufata “ della Coop. Mistya di Locri
Per Informazione sui gruppi scrivete al CTG Romechium Conoscere la Locride.

Ricordati anche tu lascia la tua offerta per aiutare queste Realtà !!!

Centro Turistico Giovanile
Romechium
“Conoscere la Locride “:
Sede Largo Luigi Sturzo Ex Mercato Coperto
89046 Marina di Gioiosa Jonica (Rc)
C.F - P.Iva 90013140802
Tel 0964417702 – Fax 0964/417933 - Cell 3290273563
Siti: -
www.conoscerelalocride.it -- www.calavria.it
E-mail: -
info@conoscerelalocride.itinfo@calavria.it
Associazione di Volontariato Culturale – Turismo Sociale – Ambiente – Tempo Libero
Ente Nazionale con finalità assistenziali e Associazione di promozione sociale riconosciuta dai competenti Ministeri

martedì, dicembre 13, 2005

INACCETTABILE....


Oggi 13 dicembre 2005 l’ennesima vittima è entrata nel braccio della morte.
Tookie Williams dopo ventidue minuti di agonia ha smesso di respirare.
Candidato 5 volte al premio Nobel per la pace, 4 volte al premio Nobel per la letteratura, e insignito nel 2004 direttamente dal Presidente Gorge W. Bush ”per aver dimostrato attraverso molteplici opere di bene dietro le sbarre il carattere eccezionale dell’America” , quest’uomo è stato ucciso dal boia dopo che nel 1981 una giuria lo condannò con l’accusa di omicidio.
In carcere Tookie divenne un altro. Nei lunghi anni trascorsi nel braccio della morte di San Quentin, a nord di San Francisco, non solo si è trasformato in un detenuto modello ma è diventato uno scrittore per ragazzi. Di libri ne ha scritti nove, tutti insieme a Barbara Becnel - una giornalista che stava scrivendo una storia dei Crips ed era andata a trovarlo in carcere - libri in cui racconta la vita del carcere e sfida i giovani dei ghetti a non buttare via le loro giovani vite come ha fatto lui ma a trovare la "strada giusta" - anche a costo di grandi sacrifici - nella vita.
Libri che lo hanno reso celebre, ne hanno fatto un "portabandiera" delle organizzazioni che si battono contro la pena di morte.
Sono poche le parole che si possono utilizzare in questi casi, per non essere banali, ma non si può accettare che una Nazione che si è autonomamente insignita come portabandiera della democrazia nel mondo, possa accettare LA PENA DI MORTE.
Colpevole o innocente, redento o meno, NESSUNO uomo può essere condannato a morte da UN ALTRO UOMO.
ANCHE QUESTO E’ OMICIDIO.
E’ vero questo post è poco affine alle tematiche del blog, ma lo sconforto che ci ha lasciato questa storia è troppo grande, e mi perdoneranno i lettori per il mio sfogo.
Ingiustizia è stata fatta, e proprio dal Paese che ci ha liberato dai nazi-fascisti e al quale molti aspirano come modello di democrazia, di libertà.Beh credo che sarebbe meglio riflettere in silenzio un po’ tutti se ancora oggi nel mondo, e per lo più nei Paesi maggiormente evoluti accadano questi ORRORI.

lunedì, dicembre 05, 2005

Il camice s'è strappato...

C'era da aspettarselo prima o poi, i presagi erano tanti, i petali della margherita in Calabria sono diventati numerosi, forse troppi e il partito sembra somigliare più a un geranio che a una margherita. Basti pensare che in un paese di poco più di 7000 abitanti come Roccella di Margherite ne sono spuntate addirittura 3! Ed ecco allora che iniziano i contrasti interni, i dissidi, e le recenti nomine nella sanità si trasformano in un "caso Calabria" che si aggrava giorno dopo giorno con l' autosospensione odierna di Loiero dal partito. Partito che dopo le nomine gli si è rivoltato contro. La baruffa si concluderà sicuramente con un bel compromesso, ma alla base c'è un concetto serio sul quale conviene soffermarsi, ovvero: Ha ragione Loiero che sostiene di aver nominato solo tecnici e di aver iniziato un cammino di discontinuità con il vecchio metodo clientelare e di rinnovamento di una classe dirigente? Oppure ha ragione il partito che rimprovera a Loiero una "insufficiente coerenza tra la discontinuità annunciata e le scelte operate"? Io me lo sono chiesto sin dalla sua candidatura e mi suona paradossale... ma è possibile chiedere una discontinuità con la vecchia classe dirigente a un politico che a pieno titolo ne fa parte? Con tutta l'onestà intellettuale e la caratura di buon politico che può avere il Presidente Loiero, può vantarsi di rappresentare questa discontinuità che porta come sua personale bandiera? E queste nomine possono realmente rappresentare un primo segnale? Io questa volta non ho risposte e non me la sento di poterne azzardare alcuna, però prima o poi i fatti colmeranno i miei dubbi.... (almeno lo spero!)


Ecco l'articolo pubblicato oggi su Repubblica
REPUBBLICA

Loiero si sospendera' dalla Margherita Portavoce governatore Calabria conferma indiscrezioni stampa (ANSAweb) - CATANZARO, 5 DIC - 'Confermo le indiscrezioni trapelate. Il presidente Loiero sta realmente pensando di sospendersi dalla Margherita ma questo non vuol dire che intende lasciare il partito in cui crede e nel quale vuole restare'. Lo afferma Pantaleone Sergi, il portavoce del presidente della Regione Calabria, in merito a quanto appare oggi su 'Repubblica' e 'il Quotidiano della Calabria'. Nei giorni scorsi, dopo le nomine dei direttori generali della sanita' da parte della Giunta regionale, c'era stato un duro documento di esponenti locali della Margherita, al termine di una riunione a Roma con Franco Marini. 'Il Presidente ha un problema serio - prosegue il portavoce - nei rapporti con la Margherita, per cui sta meditando realmente di farsi momentaneamente da parte fino ad un chiarimento definitivo. E' innegabile che il trauma c'e' stato. Quel processo a Roma senza imputato e' obiettivamente grave e ha turbato il presidente. Loiero ha ribattuto che tutti avevano aspettative nominali nelle nomine ma che nel settore della sanita', che e' di una delicatezza estrema, erano necessarie invece scelte coraggiose come e' stato fatto'. Stamani Loiero inviera' una lettera a Francesco Rutelli in cui spiega il suo gesto. (ANSAweb)

sabato, dicembre 03, 2005

Rassegna Settimanale dal 27/11 al 2/12


Quello che è apparso sulla stampa locale e nazionale...




Panorama - Italy
VIA dall'Iraq, portiamo i soldati in Calabria
I soldati italiani? Ritiriamoli dall'Iraq, ma per spostarli in Calabria.
La Bossi-Fini? ... A proposito di Sud: il governo ha gestito bene l'emergenza
Calabria? ...



il Giornale - Milano,Italy
IL Csm chiude il caso Calabria
Il Csm chiude uno dei capitoli del «caso Calabria», quello che riguarda
i contrasti tra il procuratore capo di Reggio Calabria, Antonino Catanese,
e uno dei ...


FAMIGLIA CRISTIANA
L'USURA CRESCE NELL'OMBRA


SOLE 24 ORE
UN ANNO SENZA SOLUZIONI: FORESTALI CALABRESI IN SCIOPERO


EUROPA
AL CENTRO I CITTADINI (RUTELLI FRANCESCO)


Corriere della Sera
Catizone sfiduciata dall'Unione: pago scelte private


il Domani della Calabria
«Meravigliosa la Calabria che lotta»
La figlia di Robert Kennedy ha ammirato anche i Bronzi di Riace


l'Unita'
Kerry Kennedy a Locri: «L'America impari dalla vostra battaglia»
Incontro con Loiero e i «ragazzi di Calabria». Elogiata la rivolta contro la 'ndrangheta


il Quotidiano
I nuovi vertici della sanità



il Domani della Calabria
Il Comune di Locri parte civile
Nel centro jonico investigatori dei servizi segreti battono la pista politica


il Quotidiano
Asl: Margherita contro Loiero
Il presidente della giunta regionale replica: «Abbiamo agito bene»


il Quotidiano
Fuda presenta le dimissioni e passa nel centrosinistra


il Quotidiano
Un bunker nel cuore del paese
Rosarno / Televisore al plasma, lettore dvd nella tana posta a poche centinaia di metri dal Comune
Arrestato il boss Salvatore Pesce. Viveva nascosto con ogni confort a Rosarno

lunedì, novembre 28, 2005

Il dossier. Il prof Vittorio Daniele ha comparato convenienze e diseconomie del Mezzogiorno.

L’analisi In Campania le risorse straniere rappresentano lo 0,16 per cento del Pil regionale. In Puglia lo 0,06 e in Basilicata appena lo 0,04
Il Mezzogiorno attira solo l’1% degli investimenti. Uno studio dell’economista Vittorio
Daniele rivela: «Ecco perché incentivi e costo del lavoro inferiore al Nord non compensano le criticità»
Troppa criminalità, capitali esteri lontano dal Sud



Infrastrutture carenti e alto tasso di criminalità: è soprattutto grazie all’incidenza negativa di questi due fattori che il Meridione attrae solo l’un per cento degli investimenti diretti esteri effettuati nel nostro Paese.
Nel solo Nord-Ovest, invece, si concentra ben il 67 per cento delle risorse investite in Italia da imprenditori esteri. Il caso è esaminato dall’economista Vittorio Daniele, docente di Politica Economica all’Università «Magna Graecia» di Catanzaro nella ricerca «Perché le imprese estere non investono al Sud?».
Se l’Italia si mostra poco competitiva nel quadro europeo, il Sud del Paese mostra «svantaggi competitivi» specifici e determinanti. Come reagire? Per Daniele «non è sufficiente compensare tali svantaggi localizzativi incrementando gli incentivi di tipo economico».
Svantaggi competitivi come la carenza di infrastrutture e l’alto tasso di criminalità costituiscono un freno per l’efficacia delle politiche di promozione e sostegno degli investimenti. Ecco perché nonostante non manchino gli incentivi, le regioni del Meridione italiano risultano poco attraenti agli occhi,e ai portafogli, degli imprenditori stranieri. È questa, in estrema sintesi,l’amara considerazione che si ricava dallo studio
Perché le imprese estere non investono al Sud?, da poco ultimato dall’economista Vittorio Daniele,docente di Politica economica all’Università«Magna Graecia» di Catanzaro. L’analisi economica, di recente citata in un articolo del Foglio di Giuliano Ferrara e in attesa di essere pubblicata dalla Svimez, prende in considerazione il periodo 2000-2003, con l’obiettivo di valutare quali fattori abbiano inciso sulla consistenza, decisamente modesta, e sul grado di concentrazione territoriale,molto elevato, degli investimenti diretti esteri in entrata nel Meridione d’Italia.Il lavoro dell’economista parte da un dato fondamentale e inequivocabile: il Mezzogiorno attrae solo l’un percento degli investimenti esteri (Ide) in entrata in Italia, peraltro complessivamente di gran lunga inferiori, sebbene in aumento negli ultimi anni, a quelli realizzati nelle altre realtà europee.Il nostro Paese, infatti, nel2003, ha ricevuto il 2,9 per cento degli investimenti diretti esteri effettuati su scala mondiale. Decisamente migliori le performance del Benelux (20,9 per cento), della Francia, (8,4) e dell’Irlanda, ritenuta attraente dal 4,6 per cento degli investitori stranieri.La posizione modesta raggiunta in questo campo dall’Italia nel contesto europeo è confermata anche dall’osservazione di altri indicatori: gli Idein entrata nel nostro Paese nel corso del 2003 rappresentano meno del 12per cento del Pil, a fronte del 32 percento circa della media europea.Quali sono le cause di questa scarsa capacità attrattiva mostrata dall’Italia?«La letteratura economica degli ultimi anni—spiega Vittorio Daniele—ha individuato nel sistema fiscale italiano, nell’inefficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario e nella struttura dimensionale delle imprese, le principali ragioni che alimentano la sfiducia degli investitori stranieri. Questi fattori—aggiunge l’economista—pesano negativamente anche sul grado di attrattività delle singole regioni italiane. Per intenderci, è ovvio che anche in Francia o in Spagna esistono realtà locali più o meno competitive. Ma una regione italiana in ritardo, attrae meno investimenti di un’altra regione altrettanto arretrata ma collocata in un altro paese europeo». Una scommessa persa, dunque, almeno per il momento. In base ai dati evidenziati, infatti, appare chiaro che il nostro Paese non ha ancora colto quella che va indubbiamente considerata un’importante occasione di sviluppo regionale. «Gli investimenti diretti esteri — spiega ancora Daniele— contribuiscono all’accumulazione di capitale, alla creazione di occupazione e al trasferimento tecnologico.Se si osservano casi come quello irlandese,poi, appare evidente come la nascita di imprese straniere sul territorio abbia stimolato in maniera notevole l’indotto locale, generando sviluppo e ricchezza. Nella metà degli anni novanta l’Irlanda beneficiava ancora dei fondi di coesione; oggi il suo pil pro-capite è superiore a quello medio europeo».Al centro dell’analisi realizzata dal ricercatore calabrese si pone il «caso Mezzogiorno» che, nel già modesto quadro nazionale, presenta una sua preoccupante specificità: mentre tra il 2000 e il 2003 le regioni del Nord-Ovest hanno attratto il 67 percento di Ide in entrata in Italia, le otto regioni del Sud, come dicevamo, hanno beneficiato di una quota pari circa all’uno per cento dei flussi totali.Il grado di concentrazione territoriale degli investimenti esteri risulta dunque altissimo. Osservando la graduatoria che ordina le province italiane in base alla percentuale di Ide accolti sul totale italiano, l’area di Milano si colloca al primo posto, con oltre 46 punti percentuali. Per leggere il nome della prima provincia meridionale citata, invece, bisogna scendere fino al ventisettesimo posto, dove si scopre che a Napoli è arrivato solo lo 0,15 % delle risorse investite da imprenditori stranieri nel nostro Paese.Delle ultime dieci province, inoltre,ben nove sono meridionali. Altri dati interessanti emergono analizzando l’influenza degli investimenti esteri sul Pil regionale. Anche in questo caso la quota percentuale maggiore, 3,2, si ha in Lombardia. In coda, dopo l’Abruzzo con lo 0,17 percento e la Campania con lo 0,16, tutte le altre regioni del Sud (Puglia: 0,06;Basilicata: 0,04). Sebbene la performance italiana,comparativamente modesta, influenzi l’afflusso totale di investimenti limitandola capacità attrattiva delle singole regioni, i dati denunciano in maniera chiara l’esistenza di fattori regionali specifici in grado di incidere sulla localizzazione degli Ide, agendo come «svantaggi competitivi». Lo studio prende in esame undici variabili: reddito pro-capite e popolazione residente, riuniti nella categoria «variabili di domanda»; il numero di città con oltre centomila abitanti; il costo del lavoro; il tasso di disoccupazione percentuale e il numero di laureati,che danno vita alla variabile «capitale umano»; la dotazione infrastrutturale; la spesa investita dalla pubblica amministrazione in ricerca e sviluppo, il numero di brevetti europei e il tasso di criminalità, indicatori del «contesto socio-economico».L’analisi mostra come tutte le regioni meridionali, a eccezione dell’Abruzzo,presentino valori medi più bassi per quanto riguarda il costo del lavoro,l’entità della dotazione infrastrutturale,il numero di brevetti e la spesa in ricerca e sviluppo; il tasso di disoccupazione e quello di criminalità, invece,al Sud risultano particolarmente alti arrivando, in realtà come Calabria e Sicilia a doppiare il dato medio nazionale. L’analisi prosegue valutando, attraverso una serie di osservazioni basate su delle regressioni, gli effetti delle singole variabili considerate sugli investimenti. Qual’è il quadro che emerge?«Nonostante il Mezzogiorno benefici di incentivi agli investimenti e di un costo del lavoro inferiore rispetto alle aree più sviluppate del Paese —commenta Daniele —la sua capacità di attrarre investimenti esteri è comparativamente bassa. In presenza di specifici disincentivi di contesto, come la scarsa dotazione infrastrutturale e la mancanza di sicurezza, gli incentivi economici si mostrano scarsamente efficaci nell’attrarre potenziali investitori stranieri». Il tasso di criminalità, in particolare, risulta avere un effetto negativo e statisticamente significativo, in grado di neutralizzare fattori altrimenti positivi agli occhi degli imprenditori.Immediate le implicazioni di politica economica di una simile conclusione.Come reagire a fronte di un quadro così preoccupante? Su quali strategie bisogna puntare per cercare di recuperare il gap tra Sud e Nord d’Italiain relazione all’attrazione degli investitori stranieri? Secondo l’autore dello studio compensare gli svantaggi localizzativi attraverso gli incentivi di tipo economico può essere insufficiente:«Se gli incentivi economici si trasformano poi in sussidi assistenziali,essi possono frenare, piuttosto che favorire la crescita economica. I dati — aggiunge Daniele — mostrano come il tasso di crescita del Sud sia aumentato,superando quello del resto del Paese, proprio quando la politica economica di tipo assistenziale è cessata ed è stata sostituita da interventi diretti a migliorare le condizioni di contesto dei singoli territori. In particolare,la recente crescita meridionale è stata sostenuta da un miglioramento della produttività totale dei fattori,ovvero da un recupero d’efficienza. Si può mettere in campo qualsiasi genere di incentivo—conclude l’economista—ma se non si lavora seriamente per eliminare gli svantaggi competitivi di fondo l’economia ne trarrà modesti benefici. A chi investe va garantita la tutela di beni pubblici fondamentali come le infrastrutture e la certezza dei diritti di proprietà,che in altri termini significa sicurezza».

Chiara Marasca

(tratto dall'inserto CorrierEconomia del Mezzoggiorno del Corriere della Sera)

venerdì, novembre 25, 2005

La puzza dei rifiuti e quella morte che non interessa più...

Rifiuti Rifiuti e ancora Rifiuti, è anche di questo che si alimenta la 'ndrangheta, non solo d’appalti e omertà. I rifiuti, qualsiasi tipo, tossici, nucleari, il loro traffico è pane per gli uomini della 'ndrangheta, e non lo dicono solo le migliaia di pagine di articoli scritti da bravi giornalisti come Riccardo Bocca o altri, ma anche migliaia di documenti depositate in tantissime procure d'Italia e anche quelli della commissione bicamerale d'inchiesta sul traffico dei rifiuti.

La Calabria ne ha visti di rifiuti, il più noto è forse il mercantile Rosso naufragato a largo delle coste calabresi, ma anche la Locride ha i suoi bei rifiuti. L'ho già riportato varie volte ma nessuno se lo ricorda, quindi ve lo ridico...

Questa è una parte, la più indicativa:(per l'intera audizione del Col. Torre clicca qui)

DONATO PIGLIONICA. Colonnello, lei ci ha detto che si è partiti dal traffico di rifiuti che dalla Campania andavano verso la Calabria e probabilmente venivano usati per i sottofondi stradali.
IVANO TORE.
Non per i sottofondi. Nella Locride, e in particolare nella zona di Mammola, c'erano dei cantieri aperti. Questi camion viaggiavano di notte, coperti da teloni, entravano nei cantieri... Dovrebbero avere il registro di entrata e di uscita, del carico, ma se uno controlla... Abbiamo scoperto qualche sito abbandonato a cielo aperto perché siamo stati fortunati, ma gli altri non li abbiamo individuati. Quindi, riteniamo che le ruspe necessarie per i cantieri servivano anche per questi scopi, cioè coprire immediatamente la discarica di questi rifiuti.
DONATO PIGLIONICA. Rifiuti solidi urbani o rifiuti speciali?
IVANO TORE. Quelli che abbiamo individuato erano rifiuti solidi urbani, probabilmente quelli non individuati - il «probabilmente» è d'obbligo - erano rifiuti speciali, di questo si parlava, di tipo ospedaliero eccetera.

E questa è solo una delle tante deposizioni davanti la Commissione d'Inchiesta sui Rifiuti





Poi permettetemi di ricordarvi di Lei, Ilaria Alpi, la giornalista uccisa a Mogadiscio il 20 marzo 1994, della sua "strana" morte, della sua inchiesta sul traffico dei rifiuti tossici verso quelle sponde dell’Africa. La commissione d'inchiesta sulla Sua morte e quella dell'operatore Miran Hrovatin presieduta da Carlo Taormina è giunta alla conclusione che si è trattato di un tentativo di sequestro finito in tragedia (anche se alquanto contrariati dalle conclusioni Rosi Bindi e gli altri componenti del centro sinistra il vicepresidente Raffaello De Brasi e Carmen Motta).
Come se non bastasse arriva anche la minaccia del presidente della "Commissione parlamentare d'Inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin", on. Carlo Taormina, di denunciare per diffamazione a Giorgio e Luciana Alpi, genitori di Ilaria, con l'unica colpa di aver "osato" criticare modi e procedure imposte dal presidente alla Commissione. E' nato anche un Blog (http://osservatorioalpihrovatin.blogspot.com/) che vuol essere un luogo di incontro e di discussione per non far diminuire l'attenzione sulla morte dei due giornalisti e sui mandanti che quella morte hanno voluto, dove è possibile firmare l'Appello di solidarietà a questi due genitori che da anni lottano tenacemente per la verità sulla morte della propria figlia.
Il Mio invito è a firmarlo tutti....

Pensiamo anche al Resto del Mondo...

Fallujah 8-9 Novembre 2004 - Bombardamento al fosforo

I bombardamenti con l'uso del fosforo bianco



E SE UN GIORNO TOCCASSE A NOI PIANGERE...?? SE UN GIORNO FOSSERO I NOSTRI DI BAMBINI, DI GENITORI, DI MARITI, DI MOGLI???....allora con chi dovremmo arrabbiarci?..non avrebbe molto senso, visto che noi abbiamo appoggiato questa guerra, e i bombardamenti ...(o meglio l'Italia ha appoggiato questa guerra) e non abbiamo cmq fatto abbastanza per evitarla...e ciò vale per tutte le altre guerre dettate solo da interessi economici che ci sono nel mondo....!!
Sono tante le ingiustizie, tante le guerre civili ingiuste che insanguinano il mondo...ma perchè non siamo andati a portare la "democrazia" in Sierra Leone....o nel Congo, o ad aiutare i profughi del Darfour!!...Forse perchè quelle guerre, quelle dittature, quelle situazioni, ci fanno comodo, non è vero!!??? ....


RAGAZZI SVEGLIAMOCI ....ci stanno usando e stanno anche uccidendo persone innocenti!!!

mercoledì, novembre 23, 2005

COME SEMPRE....ULTIMI!

Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno, è arrivata l’indagine di Legambiente e del Sole 24Ore, basata su 26 gruppi di indicatori (smog, rifiuti, traffico, trasporti, verde urbano, acqua, depurazione solo per citarne alcuni), atta ad evidenziare la città con la migliore qualità ambientale tra i 103 capoluoghi di provincia. La medaglia d’oro nel 2005 è andata alla città di Mantova, che succede cronologicamente a Lecco, mentre la maglia nera anche quest'anno, purtroppo, va ad una città calabrese, infatti dopo Reggio Calabria tocca a Vibo Valenentia occupare l'ultima posizione. Dal rapporto, purtroppo, si evidenzia una triste realtà per il meridione che occupa quasi prevalentemente le ultime posizioni, anche se ad onor del vero c’è da mettere in risalto la presenza nelle prime posizioni di alcune città come Matera, Macerata, Cosenza e Avellino, anche se sono le sole a ricoprire posti primari. Sinceramente ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, ma noi poveri sognatori non riusciamo a capire come mai città, che per bellezze paesaggistiche, aria, mare, non hanno niente da invidiare a nessuna città del nord, si ritrovano sistematicamente ogni hanno nelle ultime posizioni. Non vorremmo prendercela sempre con le Istituzioni, ma quando poi ci si trova a confrontare i dati, è evidente che le colpe maggiori le si riscontrano nella pochezza delle politiche di sviluppo intraprese dalla nostra classe dirigente, gli indicatori stanno lì a testimoniarlo, se i trasporti, i rifiuti, la depurazione, lo smog, sono problemi annali irrisolti, la colpa non può essere attribuita di certo ai cittadini, o forse si, visto che i rappresentanti politici li eleggiamo noi, ma “tanto è sempre la stessa minestra, destra o sinistra ognuno pensa a se e il risultato resterebbe sempre lo stesso!”, direbbe un vecchio saggio. Noi continuiamo a credere che questi rapporti servano a qualcosa, e chi di competenza provi un pò di invidia nei confronti di quei colleghi che sistematicamente, ogni anno, occupano le prime posizioni in queste classifiche, ed inizino ad occuparsi con maggiori attenzioni dei problemi e delle esigenze della popolazione. Qualcuno veramente crede che chi vive in posti come quelli della foto deve invidiare Mantova?
Sarò un sognatore ma credo che con un pò di buona volontà si possa ribaltare questa classifica che ci vede inesorabilmente ultimi.


ecosistema urbano2006 dossier completo

martedì, novembre 22, 2005

MIGLIAIA DI FIACCOLE CONTRO I CLAN


LOCRI. "In Calabria, come in tutta Italia, al Sud come al Nord del nostro Paese, il nostro impegno sarà per una lotta senza se e senza ma contro tutte le criminalità". Lo ha detto Romano Prodi chiudendo ieri sera in Piazza dei Martiri, a Locri, la fiaccolata contro la 'ndranghita e per lo sviluppo e la legalità. "Qui oggi affermiamo con convinzione, ha detto Prodi, che lo Stato, il Governo, le Istituzioni, le autorità saranno un fronte unico. Un fronte forte e inflessibile, che unira le sue forze alla straordinaria forza che la società civile sta esprimendo. Qui e oggi, in nome della giustizia e della legalità - ha detto ancora Prodi - dichiariamo guerra alla criminalità organizzata". In 15 mila hanno raccolto l'invito dei segretari dei partiti dell' Unione, scendendo in strada e illuminando le strade di Locri con oltre quattromila fiaccole, tutte quelle che gli organizzatori sono riusciti a reperire in giro per la Calabria. Il corteo, partito dal Comune si è snodato per le strade della cittadina jonica per concludersi in Piazza dei Martiri, dove Prodi, attorniato dai segretari dei partiti dell' Unione, ha concluso l' iniziativa.

FONTE:ilgiornldicalabria.it