Quickribbon Occhio su Roccella: Che Dio li punisca... ma lo stato???
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

domenica, ottobre 16, 2005

Che Dio li punisca... ma lo stato???

Davanti all'ennesimo atto barbarico che distingue nuovamente la mia amata terra vorrei ricordare quello che poco meno di un mese fa ha detto il Vescovo Bregantini:


«Lira dei Signore è . su chi commette il male, su coloro che uccidono e commettono ingiustizie contro i piccoli e ipoveri delle terra. La mano del Signore non smetterà di inseguire e di raggiungere i malfattori. Troppe sono le lacrime che vengono versate, specie nelle nostre campagne, contro coloro che curano con passione la nostra terra. Dio non dimentica. Dio insegue e raggiunge, anche quando la giustizia umana non fosse in grado di farlo! Perché Dio é giustizia certa! Ma anche la nostra società faccia di tutto per inseguire e colpire i malfattori, con ogni mezzo tecnico e scientifico, per poter arrestare i colpevoli. Vanno perciò fatti investimenti adeguati, con intelligenti e sistematiche indagini, in modo da arrivare a fermare chi fa il male. Troppe lentezze e inadeguatezze si notano nelle indagini dopo i tanti omicidi nella Locride. Certo, anche la nostra gente si deve impegnare a fornire notizie e dettagli, che possono aiutare le forze dell'ordine nelle loro impegnative ricerche. Nulla vada trascurato. Anche favorendo questa partecipazione della gente, con strumenti opportuni e sicuri! Alle famiglie colpite, il nostro paterno invito e maturare un cammino di perdono, progressivo ed accompagnato, per non creare una catena di vendetta che tutti distrugge, per non entrare nell'orrido cammino della faida, che distrugge tutto e tutti. Occorre molta preghiera, tanta compagnia fraterna, molta presenza silenziosa con chi soffre da parte dei sacerdoti, delle suore e delle comunità cristiane, tanta fiducia nel cuore dell'uomo, tantissima catechesi sul Vangelo, guardando al Cristo, che solo, dalla sua croce, ci ha insegnato a perdonare. Infine, rivolgo, come Vescovo e padre, un messaggio a tutte le nostre comunità e ai nostri paesi, per non entrare nello scoraggiamento e nella rassegnazione: gli eventi così tristi e ripetuti preoccupano e offendono tutti noi; distruggono quell'humus positivo che si è creato, con tanta fatica, in questi anni, spesso proprio negli stessi luoghi del sangue, con iniziative di lavoro e di sviluppo che stanno faticosamente donando nuova linfa alla speranza. Per questo, chiedo di non recedere, di non tornare indietro, di resistere, di restare. Lo dico soprattutto agli imprenditori, specie agricoli e ai giovani. Studino con dignità e qualità, per poter essere all'altezza, con cuore nuovo e nobile, onde sfuggire alle lusinghe di un guadagno facile ma disonesto. E perciò sfuggente e pericoloso. Dio dall'alto del suo trono abbia pietà della nostra Locride. La benedica con il suo volto di pace e di misericordia. Faccia tornare il sorriso sul volto dei buoni e incuta il suo santo timore nel cuore cattivo dei malfattori e mafiosi. Con affetto di padre sempre vicino e voi tutti nera preghiera e nella solidarietà».

Non penso si debba aggiungere altro, ma io ancora me lo chiedo... E LO STATO?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo stato in Calabria è latitante da anni... ma ultimamente le cose sono peggiorate. Come dice il pm Macrì nell'intervista al Corriere della Sera la Calabria è "ostaggio" della mafia. Ho voluto riportare quell'intervista su "la città sullo stretto" per chiarire un pò le idee a chi pensa che in Calabria siamo tutti mafiosi. Gridiamo il nostro dissenzo, è l'unica arma che abbiamo, per adesso... sono d'accordo con te, RESISTERE è l'unica parola da usare in questi casi.
Un abbraccio solidale. Mata

pIcIaRo ha detto...

E' bello sapere di non esere SOLI nell'INDIGNARSI, ma è ancora più bello sapere di non essere SOLI nel RESISTERE E RESTARE!!