Quickribbon Occhio su Roccella: La mia esperienza...
_@_OcchiO su Roccella _@_ Scelti per Voi: Camilla che odiava la politica - Autore: Luigi Garlando - Casa editrice: Rizzoli. - (Camilla ha dodici anni e vive in un paese di provincia insieme al fratellino e alla mamma. Il papa, in passato braccio destro del Primo Ministro, non c'è più: si è suicidato in carcere sei anni prima, dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione. Da allora Camilla odia la politica e tutto ciò che ha a che fare con essa. Ma un giorno in paese arriva un barbone, che prima la aiuta a ribellarsi a un gruppo di bulli della sua scuola, e poi, piano piano, le insegna che cosa sia la politica, quella vera, quella a cui il suo papa aveva dedicato tutto se stesso. E grazie a quelle lunghe chiacchierate Camilla impara a far pace con la politica e con il mondo, quello dentro di sé e quello in cui vive.)

AdnKronos News

giovedì, giugno 25, 2009

La mia esperienza...

Sono appena ritornato dalla tre giorni roccellese nella quale, sono stato chiamato al ruolo di presidente di seggio, per i referendum di domenica scorsa, dopo averlo svolto anche per le comunali del 6 e 7 Giugno. Premetto, a scanso di malignità, che tutti i presidenti di seggio delle sezioni sono stati nominati per tutte e due le elezioni.
Sicuramente un’esperienza bellissima, che consiglierei a tutti quelli che, come me, si vogliono avvicinare o cercano di capirne un po’ di più della politica.
Dei giorni intensi, stressanti, carichi di responsabilità, specialmente durante le elezioni comunali, con gli occhi di un paese intero puntati addosso, per un confronto politico duro come quello di venti giorni fa, ma ripagati sicuramente dalla belle parole e dai complimenti ricevuti dagli altri presidenti, sicuramente più esperti di me, essendo io alle prime armi, e da tutti gli addetti del Comune.
Ci sono però dei sassolini che mi vorrei levare e non avendo amici giornalisti, e non volendo far circolare voci in modo che arrivino ai diretti interessati, lo faccio pubblicamente dal blog, senza rancore e senza voler alimentare polemiche, ma solo per far capire a tutti i ragazzi come me, che amano Roccella, a cosa dovranno andare incontro quando si troveranno in situazioni, che a detta di alcuni, non dovrebbero vederli protagonisti, come se alcune posizioni, alcuni luoghi, fossero di una ristretta cerchia di quell’élite che spesso si erge a paladino della patria, salvo poi tacciare la stessa di “sovversione”, quando toglie loro un briciolo di potere, che è soltanto fittizio.
Ebbene questi giorni, mio malgrado sono stato sulla bocca di un po’ di persone, e non di certo per chissà quale impresa, o chissà quale atto negativo, ma solo per cattiveria e, permettetemi il termine, per ignoranza.
E non starei qui a scrivere questo post, se non fosse che tutto ciò ha fatto del male ai miei genitori, quindi chiedo scusa a tutti voi, se uso il blog per mere questioni private.
Sono stato tacciato di raccomandato per aver fatto il presidente di seggio, ma quelle stesse persone, padri di, zii di, figli di, nipoti di, tutti coloro che hanno accusato me di ciò, dovrebbero spiegarmi il perché, quando sono stati chiamati loro a svolgere questo compito, era stato seguito il normale iter, ed una volta che a svolgerlo è stata una persona fuori dai giochi, c’è stato qualcosa di non chiaro nella procedura della nomina.
Se qualcuno ha la coda di paglia abbia il coraggio di farsi avanti, perché quando io non sono stato chiamato a fare il presidente, non ho accusato nessuno di essere raccomandato.
Col tempo di sicuro queste stesse persone dimenticheranno tutto, se non l’hanno già fatto, ed allora i loro sguardi, che in quei giorni sono stati di odio, di superiorità e di ammonimento, ricominceranno ad essere falsamente amichevoli, ma di sicuro non rinuncerò, qualora fra qualche anno, avrò la fortuna ed il piacere di essere richiamato a svolgere la medesima funzione, perché non è certo uno sguardo non amichevole che può rendermi meno sicuro.
La seconda vicenda che mi ha visto indirettamente coinvolto è avvenuta un paio di giorni dopo le elezioni comunali, questa volta è stata la mia famiglia a subire delle malignità, con l’accusa di aver barattato i propri voti, per una fantomatica promessa di un lavoro in banca che avrei ottenuto a breve.
Niente di più falso, niente di più cattivo, niente di più maligno, chi mi conosce e conosce la mia famiglia, sa che anche se avessimo avuto la possibilità, non ci saremmo mai abbassati a questo, pur avendo 27 anni, e pur essendo laureato, continuo a fare il barman piuttosto che chiedere raccomandazioni ed abbassarmi al potentino di turno per un posto di lavoro, perché i valori e gli ideali trasmessimi dalla mia famiglia sono stati sempre rivolti verso la meritocrazia, verso la fierezza di poter camminare sempre a testa alta.
Non ci sarà mai un nome da parte mia, non ci sarà mai odio, anzi ringrazio queste stesse persone per avermi fatto capire direttamente, dove può arrivare la malignità delle persone, e spero con questo post di riuscire a far capire a tutti, che si può vivere a testa alta e bisogna sempre essere fieri delle proprie azioni, specialmente in situazioni come queste, dalle quali bisogna trovare lo stimolo ed il coraggio per andare sempre avanti ed a chi essendo a conoscenza dell’accaduto mi ha chiesto di evitare in futuro situazioni simili, ho risposto che non lo farò e che continuerò per la mia strada, perché sarebbe troppo facile girare le spalle ed andare via, ma significherebbe far credere a quelle persone che hanno accusato me e la mia famiglia, di essere dalla parte della ragione.
Un detto popolare dice che la ragione è dei fessi, questa volta sono fiero di essere fesso.

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