Nasce il Partito Democratico Meridionale
E' nato ufficialmente il Partito Democratico Meridionale, Pdm, numero 1 il governatore della Calabria, Agazio Loiero. L'atto ufficiale davanti al notaio di Catanzaro, dove il presidente della Giunta Regionale della Calabria ha apposto la prima firma. La decisione odierna rappresenta l'atto definitivo di una frattura all'interno dell'Ulivo calabrese.
Il Partito Democratico Meridionale “è l’avanguardia di un progetto ben più vasto e complesso nel quale, grazie al consenso dei cittadini calabresi, Agazio Loiero e i suoi tanti amici sapranno svolgere un ruolo di primo piano. Sono convinto che, in tutta la regione, non mancheranno le necessarie adesioni per fare di questo movimento uno strumento di democrazia e di libertà”. Lo afferma l’assessore all’agricoltura della regione Calabria, Mario Pirillo, promotore dell’iniziativa con Loiero ed io consigliere regionale Piero Amato dopo la scissione dalla Margherita. “Insieme al Presidente Loiero e al collega e amico Pierino Amato - afferma - abbiamo costituito il gruppo consiliare del Partito Democratico Meridionale. Con questo atto si chiarisce anche la posizione che gli amici del Presidente Loiero hanno voluto assumere nel corso delle ultime settimane, con la presenza di alcuni di noi nelle liste del Codacons sia alla Camera che al Senato. Nessuno, tra noi, ha mai pensato di costruire un percorso alternativo alla nascita di un forte partito dei riformisti italiani, il Partito Democratico il cui leader naturale è e rimane il candidato premier Romano Prodi. Avremmo voluto contribuire direttamente sia nella lista dell’Ulivo alla Camera che in quella della Margherita al Senato. Purtroppo, scelte maturate lontano dalla Calabria, nella composizione delle liste, - continua - ci hanno costretti a trovare soluzioni alternative, ma pur sempre utili alla vittoria del centrosinistra e, in un futuro che speriamo non sia molto distante, alla nascita e costituzione del Partito Democratico. Un partito, questo è il nostro auspicio, che sia federale non a parole, ma nei fatti; in cui ogni territorio possa scegliere la propria classe dirigente: capace, motivata, pronta a lavorare duramente per difendere gli interessi della Calabria”.
Un nuovo partito del quale sinceramente non ne sentivamo proprio la necessità, aggiungiamo noi.
In Italia si è tanto parlato di bipolarismo nell' ultim decennio e poi spuntano partiti e movimenti da tutte le parti, emblematico l’esempio dei Socialisti che oltre ad avere 2 fratelli contro, Stefania Craxi con il centro-destra e Bobo Craxi con il centro-sinistra, si presentano, solo in Calabria, con 4 simboli diversi tra Camera e Senato.
Dopo Tangentopoli tutti si sono affrettati a parlare di una nuova era politica, segnata anche dal passaggio al sistema elettorale maggioritario, ma da allora sembra essere cambiato ben poco, visto il proliferare di partiti e partitini e il ritorno al sistema elettorale proporzionale, a questo proposito sembra contare ben poco la volontà dei cittadini di una “Repubblica democratica” in cui “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, visto che il sistema elettorale maggioritario era stato voluto proprio dalla popolazione con il referendum dell’aprile del 1993.
Il Partito Democratico Meridionale “è l’avanguardia di un progetto ben più vasto e complesso nel quale, grazie al consenso dei cittadini calabresi, Agazio Loiero e i suoi tanti amici sapranno svolgere un ruolo di primo piano. Sono convinto che, in tutta la regione, non mancheranno le necessarie adesioni per fare di questo movimento uno strumento di democrazia e di libertà”. Lo afferma l’assessore all’agricoltura della regione Calabria, Mario Pirillo, promotore dell’iniziativa con Loiero ed io consigliere regionale Piero Amato dopo la scissione dalla Margherita. “Insieme al Presidente Loiero e al collega e amico Pierino Amato - afferma - abbiamo costituito il gruppo consiliare del Partito Democratico Meridionale. Con questo atto si chiarisce anche la posizione che gli amici del Presidente Loiero hanno voluto assumere nel corso delle ultime settimane, con la presenza di alcuni di noi nelle liste del Codacons sia alla Camera che al Senato. Nessuno, tra noi, ha mai pensato di costruire un percorso alternativo alla nascita di un forte partito dei riformisti italiani, il Partito Democratico il cui leader naturale è e rimane il candidato premier Romano Prodi. Avremmo voluto contribuire direttamente sia nella lista dell’Ulivo alla Camera che in quella della Margherita al Senato. Purtroppo, scelte maturate lontano dalla Calabria, nella composizione delle liste, - continua - ci hanno costretti a trovare soluzioni alternative, ma pur sempre utili alla vittoria del centrosinistra e, in un futuro che speriamo non sia molto distante, alla nascita e costituzione del Partito Democratico. Un partito, questo è il nostro auspicio, che sia federale non a parole, ma nei fatti; in cui ogni territorio possa scegliere la propria classe dirigente: capace, motivata, pronta a lavorare duramente per difendere gli interessi della Calabria”.
Un nuovo partito del quale sinceramente non ne sentivamo proprio la necessità, aggiungiamo noi.
In Italia si è tanto parlato di bipolarismo nell' ultim decennio e poi spuntano partiti e movimenti da tutte le parti, emblematico l’esempio dei Socialisti che oltre ad avere 2 fratelli contro, Stefania Craxi con il centro-destra e Bobo Craxi con il centro-sinistra, si presentano, solo in Calabria, con 4 simboli diversi tra Camera e Senato.
Dopo Tangentopoli tutti si sono affrettati a parlare di una nuova era politica, segnata anche dal passaggio al sistema elettorale maggioritario, ma da allora sembra essere cambiato ben poco, visto il proliferare di partiti e partitini e il ritorno al sistema elettorale proporzionale, a questo proposito sembra contare ben poco la volontà dei cittadini di una “Repubblica democratica” in cui “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, visto che il sistema elettorale maggioritario era stato voluto proprio dalla popolazione con il referendum dell’aprile del 1993.
“Il potere logora chi non ce l’ha” affermava Giulio Andreotti in tempi lontani dagli attuali, e tutto è lecito purché si arrivi a raggiungerlo, concludiamo noi.
4 commenti:
Ero convinto che ci fosse un solo Raffaele Lombardo, invece il presidente Loiero sembra voglia seguire propio quella strada...
Largo ai giovani in politica mi viene quasi spontaneo da dire, come crediamo di pensare minimamente alla rappresentanza femminile se già quella dei giovani è inesistente? Il nostro parlamento è da sempre uno dei più vecchi d'europa... Quando potremo avere anche noi una sfida tra candidati che fanno sport, hanno meno di 50anni e sanno che l'i-pod non è una nuova tassa.? Spero di essere vivo quando accadrà..
Loiero si sta, tristemente, solo dimostrando per quello che è: un politico che è arrivato dove è arrivato grazie a piaceri, favori, raccomandazioni e poca coerenza... non penso che con Abramo la politica calabrese sarebbe cambiata di molto. Il problema è che tutta, ma proprio tutta (quindi non parliamo di eccezioni, perchè quelle confermano solo ciò che penso...) è completamente marcia, dedita ai propri interessi e a quelli dei loro amici. Do non c'è niente da fare, io non ho perso la speranza, quella mai, ma la fiducia nelle istituzioni a noi più vicine si. La Calabria, nonostante l'affetto e la stima verso i ragazzi di Locri, non cambierà mai, nemmeno fra 100 anni. Ci vorrebbe un miracolo ma, si sa, in Calabria i miracoli non esistono...
Forse io sono ancora più catastrofico la speranza non l'ho persa perchè perquanto mi riguarda non l'ho mai avuta.
Non ho mai creduto in un cambiamento neanche dopo i tragici fatti di Locri e il movimento dei giovani della locride.
La politica è fatta dalle "vecchie volpi" che escono dalla porta e rientrano dalla finestra, l'unico modo per lasciarli fuori è murare tutte le entrate ma noi giovani possiamo fare ben poco se nessuno ci prende mai in considerazione!!!!!!
Voglio rendervi partecipi di una mia personalissima intuizione... In Italia i giovani e le donne sono una vera e propria minoranza linguistica da tutelare, se sei giovane e basta il problema, col tempo, si risolve da se.
E' infatti notorio che i giovani invecchiano presto, quasi subito. Ma se sei giovane e donna non ci sono santi, donna sei e donna resti.
Sempre che le donne non decidano di disegnarsi i baffi col rimmel.
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