Magistratura preElettorale???
Il segretario dell'Udc indagato per truffa
Inchiesta a Catanzaro sui contributi europei.
Cesa accusato anche di associazione a delinquereCATANZARO — Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che ipotizza a suo carico le accuse di associazione a delinquere e truffa. L'europarlamentare, secondo il pm Luigi De Magistris, sarebbe tra «i promotori e gli organizzatori» di una truffa ai danni dell'Unione Europea e della Regione Calabria. Truffa che avrebbe fruttato circa cinque miliardi delle vecchie lire nel periodo 2001-04. Cesa è indagato in qualità di socio della Spb Optical Disk srl, azienda specializzata nella riproduzione e commercializzazione di dvd. La società, che aveva come soci anche l'ingegner Giovanbattista Papello, ex subcommissario all'emergenza ambientale in Calabria, e Fabio Schettini, segretario dell'ex ministro Franco Frattini, anche loro indagati, avrebbe dovuto investire in Calabria il finanziamento erogato dalla Comunità Europea nell'ambito dei Por (Programma operativo regionale).
Nell'area industriale di Mangone (Cosenza), sarebbe dovuto sorgere un insediamento industriale per la produzione di dvd e altro materiale digitale che avrebbe dovuto dar lavoro ad una quarantina di persone. Secondo le indagini portate avanti dal nucleo operativo dei carabinieri di Catanzaro, invece, sarebbe stata costruita solo una parte del capannone e non sarebbe mai stato prodotto niente. Agli atti dell'inchiesta c'è il racconto di chi, successivamente, rilevò quella struttura che, pur non essendo mai stata avviata alla produzione, aveva già accumulato debiti per un milione e 600 mila euro: «Rimasi sorpreso nel constatare che l'azienda aveva già superato il collaudo, nonostante si trovasse ancora in fase di costruzione e completamento. Mancava il tetto e non aveva ancora l'allaccio della rete fognaria». Risultava fatto, spiega sempre il nuovo titolare agli inquirenti, «anche il collaudo di un macchinario che sarebbe dovuto servire per confezionare cd nelle buste di plastica», ma quella macchina «era ancora completamente imballata».
L'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di Lorenzo Cesa è quella, denominata «Poseidone», sugli illeciti nell'erogazione dei finanziamenti nel settore della depurazione delle acque in Calabria. Nel maggio dello scorso anno furono indagati, tra gli altri, l'ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti e l'ex assessore regionale all'ambiente Domenico Basile. In questi giorni sono state fatte nuove perquisizioni a carico degli indagati. Secondo l'accusa, il coinvolgimento di Cesa avrebbe come sfondo una serie di società commerciali «create ad hoc per favorire operazioni economico-societarie». Alla fine del 2004 Cesa, Papello e Schettini decidono di vendere le quote della Spb Optical Disk e, secondo la ricostruzione del pm, le offrono a Salvatore Di Gangi, un siciliano di 59 anni, fratello di due pregiudicati finiti più volte in galera ed in passato socio in affari di Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana.
È sua la Data General Security, un colosso nel panorama delle attività di bonifica telefonica ed ambientale. Proprio questa azienda in questi giorni è oggetto di indagine non solo da parte della Procura di Catanzaro, ma anche di quella milanese che si occupa dello spionaggio dei politici. Il pm Luigi De Magistris ha avuto una serie di incontri con i colleghi della Procura milanese proprio per verificare possibili collegamenti tra le due inchieste. Nell'indagine della Procura di Catanzaro è emersa infatti un'attività di spionaggio nei confronti del segretario dei Ds Piero Fassino, dell'ex deputato della Quercia, ora di Rifondazione Comunista, Pietro Folena e del presidente dell'Anas Vincenzo Pozzi.
Carlo Macrì
11 marzo 2006
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