MARGHERITA A REGGIO: E' MAZZOTTA IL NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE
Giuseppe Mazzotta è il nuovo segretario provinciale della Margherita reggina. A sancirlo il voto espresso dai 305 dei 396 delegati che per tutta la giornata di ieri – fino a tarda serata – hanno affollato la sala Green di Palazzo Campanella.
E dire che il confronto tra le due anime della Margherita – dopo il fallito tentativo di giungere in extremis ad una mediazione tra le parti – ha continuato ad essere serrato anche ieri nel corso della seconda giornata del Congresso provinciale diellino. Non solo per quanto verificatosi nelle urne – determinati, a fermare la corsa dell’uscente Sera, sarebbero state, infatti, anche 4 schede nulle e un’unica bianca – ma anche per le polemiche che dopo la tribolata giornata di venerdì, caratterizzata dal rinvio del dibattito e dalle diverse riunioni di vertice nelle stanze più alte dell’Astronave, hanno accompagnato anche le operazioni di voto interne al “Popolo della Margherita” reggina. A tenere banco per tutta la giornata di ieri, ancora, la querelle sul presunto ricorso presentato per escludere dal voto gli iscritti non in regola con il versamento delle quote. Che ha avuto come vittime illustri i consiglieri comunali di Reggio, Pellicanò e Nociti, l’assessore provinciale Vilasi e i consiglieri di Palazzo Foti, Tucci, Valenti e Virduci, tutti esclusi dalla votazione. A controllare l’esito del congresso erano presenti a Reggio anceh il senatore Franco Bruno, segretario regionale del Partito, il suo vice Pasquale Mancuso e il senatore Covello, tra l’altro protagonisti il giorno prima dell’improvvisato vertice che ha rimandato di parecchie ore l’avvio dei lavori. A votare, invece, c’era anche il sottosegretario alle infrastrutture Gigi Meduri: la sua apparentemente una posizione equidistante dalle due fazioni, non come la Laganà, apertamente schierata per Peppe Sera. Al di là di questo e dei nomi, comunque, una cosa è certa. A vincere è stata la linea che guarda al Partito Democratico. Mazzotta dovrà lavorare per condurre il partito – anche a Reggio – verso questo nuovo soggetto politico, ma ancor di più per ricomporre i petali. Compito non certo facile. Ma dalla sua il nuovo segretario può contare su quanto gli iscritti hanno manifestato partecipando numerosi al voto, lontani dalle polemiche di vertice: la volontà di mettere al bando ogni sorta di divisioni.
E dire che il confronto tra le due anime della Margherita – dopo il fallito tentativo di giungere in extremis ad una mediazione tra le parti – ha continuato ad essere serrato anche ieri nel corso della seconda giornata del Congresso provinciale diellino. Non solo per quanto verificatosi nelle urne – determinati, a fermare la corsa dell’uscente Sera, sarebbero state, infatti, anche 4 schede nulle e un’unica bianca – ma anche per le polemiche che dopo la tribolata giornata di venerdì, caratterizzata dal rinvio del dibattito e dalle diverse riunioni di vertice nelle stanze più alte dell’Astronave, hanno accompagnato anche le operazioni di voto interne al “Popolo della Margherita” reggina. A tenere banco per tutta la giornata di ieri, ancora, la querelle sul presunto ricorso presentato per escludere dal voto gli iscritti non in regola con il versamento delle quote. Che ha avuto come vittime illustri i consiglieri comunali di Reggio, Pellicanò e Nociti, l’assessore provinciale Vilasi e i consiglieri di Palazzo Foti, Tucci, Valenti e Virduci, tutti esclusi dalla votazione. A controllare l’esito del congresso erano presenti a Reggio anceh il senatore Franco Bruno, segretario regionale del Partito, il suo vice Pasquale Mancuso e il senatore Covello, tra l’altro protagonisti il giorno prima dell’improvvisato vertice che ha rimandato di parecchie ore l’avvio dei lavori. A votare, invece, c’era anche il sottosegretario alle infrastrutture Gigi Meduri: la sua apparentemente una posizione equidistante dalle due fazioni, non come la Laganà, apertamente schierata per Peppe Sera. Al di là di questo e dei nomi, comunque, una cosa è certa. A vincere è stata la linea che guarda al Partito Democratico. Mazzotta dovrà lavorare per condurre il partito – anche a Reggio – verso questo nuovo soggetto politico, ma ancor di più per ricomporre i petali. Compito non certo facile. Ma dalla sua il nuovo segretario può contare su quanto gli iscritti hanno manifestato partecipando numerosi al voto, lontani dalle polemiche di vertice: la volontà di mettere al bando ogni sorta di divisioni.
FC (Tratto da Reggio TV)
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