Le mani della mafia sull’Asl
Locri/ Il Consiglio dei Ministri ha deciso lo scioglimento. Dieci condanne per un appalto irregolare
CATANZARO. Il Consiglio dei Ministri ha deciso lo scioglimento della Azienda sanitaria locale numero 9 di Locri, dove sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata. Nei mesi scorsi, dopo l'omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, il prefetto di Reggio Calabria, su delega del Ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, aveva disposto l'accesso antimafia nell'azienda sanitaria. Contestualmente al provvedimento di scioglimento dell' Asl di Locri, il Consiglio dei ministri ha nominato commissario prefettizio il dirigente in congedo dalla Polizia di Stato Antonino De Luca. "Sarà nominata molto presto la commissione prefettizia che dovrà gestire l'Asl di Locri". Lo ha detto all'AGI il prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena. "Il provvedimento - ha detto - era atteso. Il ministro dell'Interno ha ritenuto di dover chiedere lo scioglimento che è stato deliberato. La decisione prelude ad una intensa attività da parte della comissione prefettizia che si insedierà presto e lavorerà - ha aggiunto De Sena - in sintonia con la Regione in modo tale da poter riorganizzare il sistema sanitaria nella Locride". Intanto sempre ieri dieci persone, tra cui ex dirigenti o dirigenti in servizio all'Asl di Locri ed imprenditori, sono state condannate dal Tribunale a conclusione del processo scaturito da una inchiesta su irregolarità nelle procedure per le gare d'appalto relativo all'affidamento del servizio di lavanderia. Tutti gli imputati sono stati dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per al durata di due anni. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero pilotato l'appalto per favorire la ditta vincitrice.
fonte: Il Giornale di Calabria
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