Anch'io resterò sconnesso 52 sere all'anno...
"UNA SERA a settimana staccherò la spina di qualsiasi apparecchio con uno
schermo. Lo farò per un anno"
Ariel Meadows Stealling, trentenne giornalista di Seattle con un problema di videodipendenza, lo ha chiamato 52 Nights Unplugged e ne ha fatto un sito al quale altri video addict come lei possono iscriversi e condividere sensazioni e riflessioni nate da lunghe serate lontani da cellulari, computer e televisori.
A prima vista 52nightsunplugged, letteralmente cinquantadue notti senza spina, sembra il corrispettivo virtuale di quei circoli fumosi nei quali i protagonisti dei film americani vanno per smettere di bere. Ognuno ha la sua sedia, che qui è rappresentata da una pagina web nella quale accanto ad una foto ed a una breve descrizione di se stessi, si deve rispondere a tre domande:
Qual è il sintomo più preoccupante della tua dipendenza tecnologica?
Perché vuoi staccare la spina?
Quali sono i tuoi progetti per le tue cinquantadue notti libere?
Le risposte lasciano senza parole. Elise da San Francisco crede di aver toccato il fondo giocando ad una partita di solitario con il cellulare mentre ascoltava musica dal lettore mp3 e guidava, Lawrence ammette di non riuscire a percorrere serenamente il tragitto da casa al lavoro perché sente di star perdendo di vista le notizie del web e le mail nella sua casella. E ancora. Lily riconosce di tenere d'occhio in maniera compulsiva i social network ai quali è iscritta per controllare eventuali risposte. (OH MIO DIO ANCH'IO!)
Quasi per tutti la decisione di allentare il rapporto ossessivo con gli apparecchi tecnologici nasce dal desiderio di trascorre il tempo libero rimasto dopo il lavoro facendo qualcosa di diverso dal mirare ottusamente uno schermo.
Per quanto riguarda poi i buoni propositi per occupare il ritrovato tempo libero settimanale ce n'è per tutti i gusti. Dal gettonatissimo leggere un libro al preoccupante fare sesso, dal romantico scrivere lettere a mano al modaiolo fare la maglia. Il meccanismo del sito si basa proprio sul confronto delle esperienze e gli utenti, dopo essersi presentati, possono lasciare dei commenti sulle pagine altrui o conoscersi discutendo sul forum. Gli argomenti più seguiti sono le brevi descrizioni delle notti senza spina.
Eddie racconta che per la sua prima "nigth unplugged" ha scelto di leggere un libro ma dopo solo poche pagine si è ritrovato davanti al computer, non senza provare un enorme senso si colpa. Nel testo era citata una frase in francese e doveva assolutamente chiedere a Google cosa significasse.
Altri racconti, più di successo, sono quelli che fa l'ideatrice Ariel. Alla sua seconda notte di fioretto ha riscoperto il piacere di una cena con un vecchio amico e alla terza ha ritrovato la passione per la danza che aveva abbandonato da tempo. Insomma il sito sembra proprio funzionare come un corso per tabagisti che vogliono smettere di fumare. (CAVOLO, HO SMESSO DI FUMARE RIUSCIRO' A SMETTERE DI STARE DAVANTI LO SCHERMO!)
I benefici si iniziano a vedere dopo alcune settimane ma per tutti c'è l'euforia di fare un sacrificio che fa bene al corpo e alla mente.
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