Addio a Luca Coscioni (un ESEMPIO d'ipegno civile)
Si è spento poche ore fa a Orvieto sua città natale Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e Presidente di Radicali Italiani.
Luca Coscioni è stato un coraggioso testimone del nostro tempo. Ha messo il proprio amaro destino e il proprio dolore al servizio di una causa della quale é stato coerente protagonista, con una straordinaria serenità e una grande capacità di dialogo, fino all'estremo esito della propria vita.
Tutti, credo, dobbiamo riconoscere l'alto valore civile della sua testimonianza, sia i contrari che i favorevoli.
Per questo inserisco la prefazione di Umberto Veronesi al libro:
Luca Coscioni, Il Maratoneta.
Che potete scaricare all'indirizzo:
http://www.stampalternativa.it/liberacultura/books/maratoneta.pdf
Luca Coscioni è stato un coraggioso testimone del nostro tempo. Ha messo il proprio amaro destino e il proprio dolore al servizio di una causa della quale é stato coerente protagonista, con una straordinaria serenità e una grande capacità di dialogo, fino all'estremo esito della propria vita.
Tutti, credo, dobbiamo riconoscere l'alto valore civile della sua testimonianza, sia i contrari che i favorevoli.
Per questo inserisco la prefazione di Umberto Veronesi al libro:
Luca Coscioni, Il Maratoneta.
Che potete scaricare all'indirizzo:
http://www.stampalternativa.it/liberacultura/books/maratoneta.pdf
Sopravvivere al deserto
prefazione di Umberto Veronesi
La prima edizione de Il maratoneta. Storia di una battaglia di libertà mi ha colpito. Essa si apre con una presentazione di Luca Coscioni. Con una serie di "perché", alcuni dei quali trovano una risposta mentre altri restano irrisolti nella mente e nell'anima, sua o di chiunque altro, che in un costante e consapevole dialogo con se stesso si interroga sull'essenza della vita; sul ruolo che ci è affidato nell'infinità dell'universo, nel brevissimo spazio di tempo che ci è dato per attraversarlo; domande che in una insaziabile ricerca, e nel rispetto dei propri ideali, si portano avanti con convinzione e ostinazione.
E poi le mani tra le pagine, la mente, vengono trasportate in una bella descrizione del deserto che, in qualche modo, penso si possa legare al senso della vita. Il deserto, uno spazio immenso, una distesa bianca, su cui i passi si muovono delicati ma al contempo energici, per lasciare un'orma sulla sabbia, per non far dimenticare l'umano passaggio; dove i pensieri scrivono parole e azioni a testimonianza del proprio vissuto; dove la vita disegna grandi sogni, traccia vie di evasione e strade verso nuovi orizzonti che a volte la bontà del tempo realizza e che altre, invece, il vento porta via tra i suoi respiri. Ma sta a noi, ad ogni individuo che cammina verso la vita, non arrendersi e camminare fino all'oasi che ristora il deserto.
Questo coraggio che non si arrende, questa forza che diventa certezza e non miraggio, li ritrovo nelle pagine di questi scritti. Ho conosciuto personalmente Luca, abbiamo discusso insieme a lungo su questioni di etica, di politica e della sua militanza nel partito radicale. Credo che al di là di ogni personale convinzione politica, quanto si debba apprezzare in questo giovane uomo, dall'intelligenza acuta e profonda, e dallo sguardo penetrante che parla più delle parole, sia proprio quella grinta che lo ha portato a combattere in prima linea per i suoi ideali, per la difesa diun pensiero e della libertà; quella inarrestabile volontà con cui sta affrontando la
difficile esperienza della malattia; l'energia con cui guarda in faccia la vita; quella forza, che spesso diventa anche sofferenza, che occorre per sopravvivere al deserto e diventarne padrone.
E Luca è davvero padrone dei suoi pensieri che abbracciano problemi delicati e forti, lancia parole che a volte restano chiuse in silenzi, altre si infiammano di vivi dibattiti. Da sempre ha avuto il coraggio di far sentire la sua voce, nonostante le avversioni, di correre, con la mente - e questa è la vera forza che non trova confini - da velocista, da maratoneta che insegue la sua battaglia di e per la libertà. E questa è solo una ma forse la prima ragione per cui le pagine di questo libro meritano di essere lette.
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